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giovedì 15 febbraio 2024

1BillionRising | LoSguardoDiGiulia

1BillionRising

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Dopo undici anni l'orgoglio e 
l'emozione di fotografare l'evento mondiale contro la violenza di genere One Billion Rising non si sono affievolite, ma sono diventate ancora più forti.





L'attesa

Vedere l'attesa trepidante di studenti che dopo aver passato i mesi precedenti a prepararsi a ballare, si ritrovano in piazza per il flash mob indossando le magliette donate da One Billion Rising Italia, abiti e accessori di colore nero e rosso ed esibirsi per pochi minuti.


L'impegno in piazza

Oltre che nel ballo le scuole hanno dimostrato il loro impegno portando in piazza Castello i manifesti contro la violenza di genere.
I cioccolatini del rispetto che contengono frasi contro la violenza preparati da studenti dell’Istituto Merli - Villa Igea e distribuiti insieme a
 piccoli stickers con loghi e slogan sul rispetto e cultura della parità prodotti da studenti del liceo Callisto Piazza.

Stare insieme dedicando tempo e impegno alla riflessione su
lla violenza di genere, un grave problema che non è soltanto italiano ma mondiale. (In questa foto Sylvie Kaminsky e Laura De Benedetti)
Ascoltare la voce incredibile di Clémentine Nantista, la rocker che è con noi già da qualche anno, e che ogni volta è in grado di emozionare cantando dal vivo il brano Break the chain.
Quest'anno ha partecipato a OBR anche il piccolo Ilario, figlio di 
Clémentine, che si è divertito tantissimo!
Le parole della Vicesindaca Laura Tagliaferri che si definisce "ottimista verso questa battaglia" perché ricorda che quando era studente non si parlava di violenza di genere, e che ultimamente sono proprio le ragazze e i ragazzi che si interrogano su questo tema.
La presidente del Centro Antiviolenza di Lodi Paola Metalla che auspica che nessuna abbia bisogno di rivolgersi al Centro, ma che se dovessero intuire una qualsiasi situazione di violenza saranno accolte da professioniste, nel completo anonimato.




Insieme per un obiettivo comune

Incontrare finalmente di persona Claudia, fotografa e amica "virtuale", e scoprire che è stata allieva di Danila Baldo, docente in pensione al Maffeo Vegio di Lodi, vicepresidente di Toponomastica femminile e attivista Snoq, che ha insegnato filosofia a circa tremila studenti nei suoi quarant'anni dedicati all'istruzione.




Una giornata speciale al One Billion Rising di Lodi

Sono felice di dare spazio nel mio blog condividendo alcune delle bellissime foto scattate dalla fotografa Claudia Gallotta. Resteranno qui con noi per quando vorremo ricordare una giornata speciale. 

Grazie Claudia!!




Il primo OBR 


Ricordo che è stato proprio durante il primo evento targato One Billon Rising del 2013 che è iniziata la mia collaborazione con il comitato Se Non Ora, Quando? Lodi - Snoq Lodi, nato soltanto l'anno precedente. 



Eravamo in poche attiviste nel 2013, ed io ero una fotografa molto insicura, ma nel contempo esaltata di poter far parte insieme a delle amiche allora sconosciute di un'esperienza davvero importante contro la violenza di genere.










La fine della violenza di genere

Appuntamento al prossimo One Billion Rising, con la speranza che non avremo più bisogno di manifestare contro la violenza di genere, ma saremo tutte e tutti in piazza per festeggiarne la fine.

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sabato 25 novembre 2023

Violenza sulle donne. Facciamo Rumore! LoSguardoDiGiulia

Contro la violenza sulle donne Facciamo Rumore! LoSguardoDiGiulia

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Siamo tornatÉ™ in piazza, il 25 novembre, per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ed ho documentato a Lodi il corteo "rumoroso"  organizzato dall'associazione RumorossÉ™ in collaborazione con diverse realtà del territorio lodigiano, tra cui Snoq Lodi, Toponomastica femminile, il Centro Antiviolenza "La metà di niente"Ho fatto anch'io, nel mio piccolo, un gran rumore per ribellarmi alla MATTANZA pressoché quotidiana contro le donne, frutto di anni di patriarcato.

Nelle vie della mia città ha sfilato un gran numero di persone sensibili a questo tema importante, come deve essere il contrasto alla violenza di genere, oggi ancora presente malgrado la sensibilizzazione che viene realizzata in ogni modo possibile, da anni.


L'urlo collettivo contro la violenza

I cori nelle vie di Lodi:

"L’uomo violento non è malato è figlio sano del patriarcato"

"Siamo la luna che cambia le maree, cambieremo il mondo con le nostre idee"

"Al maschio lo diciamo con la resistenza, non si chiama amore la tua violenza" 

"Ma che diffamazione? ma che reato? la lotta delle donne distrugge il patriarcato"

"Insieme siam partite insieme torneremo non una non una non una di meno!"


Un dolore vivo

L'emozione ha preso il sopravvento quando in Corso Roma è stata fatta sentire la voce di Elena la sorella di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio solo pochi giorni fa.



Per Giulia BRUCIATE TUTTO

Il seguente video, pubblicato sul canale YouTube di Snoq Lodi, riporta le parole piene di dolore e rabbia di Elena Cecchettin, a pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo senza vita della sorella Giulia, 22 anni, vittima di femminicidio da parte dell'ex, che dopo averla uccisa e gettata in un dirupo è fuggito in Germania, poi ritrovato e consegnato alla giustizia italiana.  



Sono parole importanti quelle di Elena, che sottolineano quanto sia importante eliminare la cultura patriarcale che permea la società italiana (e non solo) che considera le donne come oggetti di proprietà.  

Filippo, l'assassino di Giulia, "non è un mostro ma un figlio sano del patriarcato della nostra società pregna della cultura dello stupro" che fa parte di quegli atteggiamenti che tendono a giustificare e a normalizzare la violenza sessuale subita dalle donne, la colpevolizzazione della vittime e lo slut shaming (in italiano umiliazione da sgualdrina o anche stigma della puttana).


La presa di coscienza

Elena sostiene, con forza, che un peso così importante non può essere caricato esclusivamente sulle spalle delle donne, ma sono gli uomini che devono prenderne coscienza, e che "anche chi non ha mai fatto niente, anche chi non ha mai torto un capello"  deve controllare, richiamare gli altri uomini nel momento in cui si accorge che non viene rispettata una donna in quanto donna, e prendendo come esempio il cat calling (no, non sono apprezzamenti galanti!): la molestia maschile (offensiva e minacciosa e insopportabile) che consiste nell'espressione verbale e gestuale di apprezzamento di natura sessuale rivolto in modo esplicito e volgare, a una donna incontrata per strada o in un luogo pubblico. 

Proprio gli uomini in prima persona quindi devono essere ostili ai comportamenti sessisti e patriarcali che sono il preludio della violenza e del femminicidio.


Parole costruttive da diffondere, da far ascoltare a uomini e donne, ragazzi e ragazze, che smuovono l'anima e colpiscono direttamente al cuore.




Di Giulia Cecchettin è stato pubblicato un messaggio vocale in cui confidava di non riuscire più a sopportare Filippo e i suoi ricatti, dei suoi sensi di colpa, e della paura che lui potesse uccidersi. 


Questo è il messaggio in cui Giulia chiedeva l'aiuto che nessunÉ™ ha riconosciuto.





Una frequenza spaventosa

I femminicidi sono sempre più frequenti, la strage delle donne continua con una frequenza spaventosa, quasi all'ordine del giorno. E in questi anni l'impressione è che non si sia fatto nessun passo in avanti.



Io non ho la soluzione

Ma insieme ad altre persone posso portare avanti il grido, la richiesta accorata di una svolta da parte delle istituzioni, di chi educa ragazzi e ragazze, delle famiglie.


Posso coinvolgere chi conosco, ragionando, con chi ha la volontà di ascoltare, sul fatto che che è una rivoluzione che bisogna attuare insieme, donne e uomini. 



Partecipando a conversazioni sui ruoli di genere e sfidando le caratteristiche tradizionali assegnate a uomini e donne. 



Incoraggiando una cultura dell'accettazione e dell'accoglienza. 

Ascoltando chi ne sa più di me su questo argomento e chi, in difficoltà, vuole essere ascoltata. 

Riconoscendo i segnali di abuso.

Denunciando e invitando a denunciare situazioni a rischio e di violenza effettiva a chi è competente in questo tipo di materia (Forze dell'ordineCentri antiviolenza, il numero antiviolenza 1522 gratuito 24/24, 


Esiste anche l'App 1522 che consente alle donne di chattare con le operatrici.


Devono risolverla i carnefici, non le vittime.

Ma è davvero importante che gli uomini stessi si facciano garanti, in prima persona, per fare tutto il possibile, e anche l'impossibile, perché questa MATTANZA finisca. 




Il segnale silenzioso per chiedere aiuto contro la violenza, è servito proprio qualche giorno fa a una ragazza per farsi aiutare, in un attimo di distrazione del suo carnefice.  






Le vittime del patriarcato (2023)

💜 Nel ricordo di:

Teresa Spanò - 2 Gennaio. Giulia Donato - 4 Gennaio. Martina Scialdone - 13 Gennaio. Oriana Brunelli - 14 Gennaio. Teresa Di Tondo - 15 Gennaio. Alina Cristina Cozac - 22 Gennaio. Giuseppina Faiella - 28 Gennaio. Yana Malayko - 1 Febbraio. Margherita Margani - 4 Febbraio. Antonia Vacchelli - 6 Febbraio. Melina Marino - 11 Febbraio. Santa Castorina - 11 Febbraio. Cesina Bambina Damiani - 12 Febbraio. Rosina Rossi - 16 Febbraio- Chiara Carta - 18 Febbraio. Sigrid Grober - 19 Febbraio. Maria Luisa Sassoli - 23 Febbraio. Giuseppina Traini - 25 Febbraio. Caterina Martucci - 1 Marzo. Rosalba Dell’Albani - 4 Marzo. Iolanda Pierazzo - 6 Marzo. Iulia Astafieya - 7 Marzo. Rossella Maggi - 8 Marzo. Petronilla De Santis - 9 Marzo. Rubina Kousar - 9 Marzo. Maria Febronia Buttò - 10 Marzo. Pinuccia Contin - 16 Marzo. Francesca Giornelli - 28 Marzo. Agnese Oliva - 29 Marzo. Zenepe Uruci - 30 Marzo. Carla Pasqua - 31 Marzo. Alessandra Vicentini - 31 Marzo. Sara Ruschi - 13 Aprile. Brunetta Ridolf - 13 Aprile. Rosa Gigante - 18 Aprile. Anila Ruci - 19 Aprile. Stefania Rota - 21 Aprile. Barbara Capovani - 23 Aprile. Wilma Vezzaro - 25 Aprile. Antonella Lopardo - 2 Maggio. Rosanna Trento - 3 Maggio. Danjela Neza - 6 Maggio. Jessica Malaj - 7 Maggio. Anica Panfile - 21 Maggio. Yirel Natividad Peña Santana - 27 Maggio. Ottavina Maestripieri - 1 Giugno. Giulia Tramontano - 1 Giugno. Pierpaola Romano - 1 Giugno. Giuseppina De Francesco - 8 Giugno. Maria Brigida Pesacane - 8 Giugno. Floriana Floris - 9 Giugno. Cettina De Bormida - 10 Giugno. Rosa Moscatiello - 12 Giugno. Svetlana Ghenciu - 19 Giugno. Margherita Ceschin - 24 Giugno. Laura Pin - 28 Giugno. Maria Michelle Causo - 28 Giugno. Ilenia Bonanno - 6 Luglio. Benita Gasparini - 19 Luglio. Mariella Marino - 20 Luglio. Norma - 22 Luglio. Vera Maria Icardi - 24 Luglio. Marina Luzi - 25 Luglio. Angela Gioiello - 28 Luglio. Mara Fait - 28 Luglio. Sofia Castelli - 29 Luglio. Iris Setti - 6 Agosto. Maria Costantini 9 - Agosto. Celine Frei Matzohl - 13 Agosto. Anna Scala - 17 Agosto. Vera Schiopu - 19 Agosto. Francesca Renata Marasco - 28 Agosto. Rossella Nappini - 4 Settembre. Marisa Leo - 6 Settembre. Nerina Fontana - 16 Settembre. Cosima D’Amato - 20 Settembre. Maria Rosa Troisi - 20 Settembre. Rosaria Di Marino - 20 Settembre- Liliana Cojita - 21 Settembre. Manuela Bittante - 25 Settembre. Anna Elisa Fontana - 25 Settembre. Carla Schiffo - 27 Settembre. Monica Berta - 27 Settembre. Klodiana Vefa - 28 Settembre. Egidia Barberio - 30 Settembre. Anna Malmusi - 1 Ottobre. Piera Paganelli - 4 Ottobre. Eleonora Moruzzi - 5 Ottobre. Silvana Aru - 13 Ottobre. Concetta Marruocco - 14 Ottobre. Marta Di Nardo - 20 Ottobre. Antonella Iaccarino - 21 Ottobre. Giuseppina Lamarina - 24 Ottobre. Pinuccia Anselmino - 25 Ottobre. Annalisa D’Auria - 28 Ottobre. Etleva Kanolija - 29 Ottobre. Michele Faiers Dawn - 1 Novembre. Patrizia Vella Lombardi - 14 Novembre. Francesca Romeo - 18 Novembre. Giulia Cecchetin - 18 Novembre . Rita Talamelli- 21 novembre 

Recentissima la notizia di una ragazza di 23 anni di Erba che è stata ustionata al volto con l'acido dall’ex compagno. 


Non vogliamo più sentire storie di nuove violenze contro le donne!! 

Fatela finita, ADESSO!

La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne

"L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne il 17 dicembre 1999 attraverso la risoluzione 54/134. La ricorrenza viene celebrata il 25 novembre di ogni anno. Questa data non è casuale ma segna un brutale assassinio avvenuto nel 1960, nella Repubblica Dominicana, dove le tre sorelle Aida Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa Mirabal, considerate rivoluzionarie, vennero prese in un’imboscata da agenti del servizio segreto militare, torturate e ucciseLa militanza politica delle tre sorelle Mariposas era iniziata quando Minerva, la più intellettuale delle tre, il 13 ottobre 1949, durante la festa di san Cristobal, organizzata dal dittatore per la società più ricca di Moca e Salcedo, aveva osato sfidarlo apertamente sostenendo le proprie idee politiche".



"Se domani non rispondo alle tue telefonate, mamma. Se non ti dico che torno per cena. Se domani, mami, vedi che il taxi non arriva.
Può darsi che io sia avvolta nelle lenzuola di un albergo, su una strada, o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana). Può darsi cha sia in una valigia o abbandonata su una spiaggia (Emily, Shirley).
Non spaventarti, mamma, se vedi che mi hanno pugnalata (Luz Marina). Non urlare se vedi che mi hanno trascinata (Arlette). Mammina, non piangere se ti dicono che mi hanno impalata (Lucía).
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato, che erano i miei vestiti, che era l’alcol nel mio sangue. Ti diranno che è stato per l’orario, perché ero da sola. Che quello psicopatico del mio ex aveva dei motivi, che lo avevo tradito, che ero una puttana. Ti diranno che ho vissuto, mamma, che mi ero permessa di volare troppo in alto in un mondo senz’aria.
Ti giuro, mamma, che sono morta combattendo.
Ti giuro, cara mamma, che ho urlato davvero forte mentre volavo.
Si ricorderà di me, ma’, saprà che sarò stata io a rovinarlo, perché mi riconoscerà nel volto di tutte quelle che gli urleranno contro il mio nome. Perché so, mamma, che tu non ti arrenderai.
Però, per quanto tu possa volerlo fare, non imbrigliare mia sorella. Non rinchiudere le mie cugine, non vietare niente alle tue nipoti. Non è colpa loro, mamma, così come non è stata nemmeno colpa mia. Sono loro, saranno sempre loro [ellos, gli uomini, ndt]. Lotta per le loro ali, visto che le mie me le hanno tagliate. Lotta perché siano libere e possano volare più in alto di me. Combatti perché possano urlare più forte di me. Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho fatto io.
Mammina, non piangere sulle mie ceneri.
Se domani sono io, mamma, se domani non torno, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima."


Di Cristina Torres-Cáceres, architetta e attivista femminista peruviana.


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Il corteo dell'anno scorso:

26 novembre 2022: Lo Sguardo Di Giulia con RomorossÉ™ 

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martedì 21 novembre 2023

Donne che hanno fatto la storia | LoSguardoDiGiulia

Donne che hanno fatto la storia

Le intitolazioni a Lodi

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Nel mese di novembre 2023 ho avuto l'importante opportunità di poter documentare le tre date dell'intitolazione di luoghi di Lodi a Donne che hanno fatto la storia.

Tutto questo è stato possibile grazie alla partecipazione e all'impegno di alcune scuole di Lodi al concorso dell'associazione Toponomastica femminile Sulle vie della parità  'Donne resistenti e resilienti di ieri, di oggi e di tutti i tempi' che prevede approfondimenti e ricerche nelle classi su figure femminili importanti e la richiesta di intitolazione di una strada o di un luogo nel proprio comune, per colmare il gap di genere sulle intitolazioni nelle città italiane.

10 Novembre, Rotatoria Aletta Jacobs

Una rotatoria intitolata alla prima donna a laureata in medicina nel suo pae
se e una delle prime protagoniste del movimento femminista olandese 

Aletta Henriëtte Jacobs
attivista per i diritti delle donne
(1854 - 1929) 

L'Assessora alle Pari opportunità Manuela Minojetti ha mostrato il proprio entusiasmo per l'intitolazione soprattutto perché 
San Bernardo è il quartiere dove vive, e sul fatto che sia proprio Aletta Jacobs, per il suo impegno come medica e attivista per i diritti delle donne. 
La Preside del IPSCT Einaudi Laura Majocchi ha sottolineato l'importanza di questo progetto perché incrementa senso civico delle studenti. Elvira Risino, docente dell'Einaudi e coordinatrice del progetto, ha parlato a nome di Toponomastica femminile ed ha spiegato che questo lavoro è nato per partecipare al concorso di Toponomastica femminile Sulle vie della parità  che si prefigge di far conoscere donne che non sono rappresentate adeguatamente per tutto ciò che hanno fatto per la società intitolando loro luoghi, vie, edifici in Italia. Sylvie Kaminsky ha parlato a nome di Snoq Lodi. Le cinque studenti che hanno lavorato sul progetto hanno poi letto a turno alcuni brani della storia di Aletta Jacobs.


Troverai il cartello che indica la Rotatoria Aletta Jacobs in zona di San Bernardo, lungo Viale Piacenza, poco distante dalla Chiesa di San Bernardo.


Per approfondire:

Sul sito del IPSCT Einaudi

L'articolo di Ester Rizzo sulla rivista Vitamine Vaganti

Su Wikipedia

**

17 novembre, Via Luigia Mazzini Folli

Un viale intitolato alla lodigiana Luigia Mazzini Folli (1897-1985), partigiana e deportata politica sopravvissuta al lager di Ravensbruck, in Germania, numero di matricola 77351. 


Luigia fu incarcerata perché più volte aveva reso impossibile ai nazisti la cattura di alcuni soldati inglesi, nascosti a casa sua, e a cui aveva salvato la vita, insieme all'amico Ettore Archinti.




Marinella Folli 

La nipote di Luigia, Marinella Folli, presente all'intitolazione con il fratello Massimo, ha raccontato vari episodi della nonna “atea e comunista”, dal carattere forte.



Coraggiosa e generosa 

Luigia nascondeva i fuggiaschi dai fascisti, fino a quando non fu tradita da una spia e imprigionata nel campo di concentramento di Ravensbrück.

La nipote ha raccontato della liberazione di sua nonna dal campo di concentramento da parte dei russi e che due di questi l'hanno portata con loro sulle spalle perché Luigia non era più in grado di camminare, perché indebolita dagli stenti patiti durante la prigionia, e della traversata che fecero della Germania fino in Svizzera dove venne consegnata alla Croce Rossa.



L'articolo di Danila Baldo sulla rivista Vitamine Vaganti

(Qui la trascrizione di Alice Vergnaghi dell'intervista di Ercole Ongaro a Luigia Mazzini Folli nel 1976)

Le classi dell'Istituto Cazzulani di Lodi si sono servite delle documentazioni fornite dall’Ilsreco (Istituto lodigiano per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea) e delle informazioni date dalla famiglia Mazzini Folli per realizzare un originale Video-Incontro, in cui, passeggiando per le vie centrali di Lodi, due studenti fanno domande e discorrono tranquillamente con Luigia Mazzini Folli...



Troverai il cartello che indica "Via Luigia Mazzini Folli" nel Parco Isola Bella, si tratta del viale sterrato che porta sulle sponde dell'Adda, in fondo al parcheggio dell'Ospedale Maggiore di Lodi di via Massena, luogo in cui spesso le famiglie passeggiano e portano bambini e bambine a giocare.

Ho fatto la richiesta e sono in attesa dell'approvazione di Google Maps per l'indicazione a Via Luigia Mazzini Folli...


18 novembre, Parco Maria Montessori

Un parco di Lodi intitolato alla scienziata e pedagogista Maria Montessori. In Zona Revellino, Via Arisi. 

Maria Tecla Artemisia Montessori, internazionalmente conosciuta come Maria Montessori è nota per il metodo educativo che prende il suo nome, adottato in migliaia di scuole in tutto il mondo.

Questa intitolazione era stata richiesta a gran voce alcuni anni fa dal Comitato Snoq Lodi, da Toponomastica femminile, IFE Italia e dall'Opera Nazionale Montessori (ONM) inizialmente per una piazza di Lodi, conosciuta come piazza dell'Albarola, che poi, invece, Ã¨ stata intitolata a un Papa ...

In quell'occasione era stato generato anche un Prezi composto dalle lettere inviate alla stampa locale per sostenere l’intitolazione:
Perché chiedere l'intitolazione a Maria Montessori? 
 



"Quando Maria Montessori fondò la prima “Casa dei Bambini” nel 1907 a San Lorenzo in Roma era già nota in Italia per essere stata una delle prime donne laureate in medicina in Italia, per le sue lotte femministe (grande clamore suscitò in Europa il suo intervento al Congresso femminile di Berlino: 1896, lo stesso anno in cui si laurea) e per il suo impegno sociale e scientifico a favore di bambine e bambini fragili..."  

Da Opera Nazionale Montessori

Il Parco Maria Montessori su Google Maps ðŸ‘ˆ

Presenti la Vicesindaca del Comune di Lodi Laura Tagliaferri, esponenti di Toponomastica femminile, Snoq Lodi, Rumorosse, Purple Square Lodi, insegnanti e famiglie della zona Revellino.

Per approfondire:

Il gap di genere nelle intitolazioni di strade, luoghi ed edifici Ã¨ un problema noto in molti paesi, compresa l'Italia. Tradizionalmente, molte strade e luoghi vengono intitolati utilizzando nomi di uomini illustri, spesso trascurando le donne altrettanto importanti, come scienziate, artiste e figure storiche che hanno contribuito in modo significativo alla società. Questo riflette spesso una storia di discriminazione di genere e una mancanza di rappresentatività delle donne nella toponomastica. All'estero, paesi come il Regno Unito, la Svezia e gli Stati Uniti hanno anche affrontato questo problema, cercando di garantire che le intitolazioni siano più rappresentative di entrambi i generi. Questi sforzi contribuiscono a riconoscere il contributo delle donne alla società e a promuovere l'uguaglianza di genere.  


Le intitolazioni in Italia

La statistica di Toponomastica femminile sulle intitolazioni a donne rispetto agli uomini, con solo il 3-5% delle strade intitolate a donne, sottolinea l'urgente necessità di affrontare questa disparità di genere. Le iniziative educative, culturali e di ricerca promosse da Tf sono essenziali per sensibilizzare la società su questo problema e incoraggiare un cambiamento positivo.






















L'articolo di Monica Rossi sulla rivista online Vitamine Vaganti per cui ho realizzato reportage fotografico e locandina, per le intitolazioni di novembre a Lodi:
https://vitaminevaganti.com/2023/11/25/donne-cha-hanno-fatto-la-storia/

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