sabato 25 novembre 2023

Violenza sulle donne. Facciamo Rumore! LoSguardoDiGiulia

Contro la violenza sulle donne Facciamo Rumore! LoSguardoDiGiulia

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Siamo tornatÉ™ in piazza, il 25 novembre, per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ed ho documentato a Lodi il corteo "rumoroso"  organizzato dall'associazione RumorossÉ™ in collaborazione con diverse realtà del territorio lodigiano, tra cui Snoq Lodi, Toponomastica femminile, il Centro Antiviolenza "La metà di niente"Ho fatto anch'io, nel mio piccolo, un gran rumore per ribellarmi alla MATTANZA pressoché quotidiana contro le donne, frutto di anni di patriarcato.

Nelle vie della mia città ha sfilato un gran numero di persone sensibili a questo tema importante, come deve essere il contrasto alla violenza di genere, oggi ancora presente malgrado la sensibilizzazione che viene realizzata in ogni modo possibile, da anni.


L'urlo collettivo contro la violenza

I cori nelle vie di Lodi:

"L’uomo violento non è malato è figlio sano del patriarcato"

"Siamo la luna che cambia le maree, cambieremo il mondo con le nostre idee"

"Al maschio lo diciamo con la resistenza, non si chiama amore la tua violenza" 

"Ma che diffamazione? ma che reato? la lotta delle donne distrugge il patriarcato"

"Insieme siam partite insieme torneremo non una non una non una di meno!"


Un dolore vivo

L'emozione ha preso il sopravvento quando in Corso Roma è stata fatta sentire la voce di Elena la sorella di Giulia Cecchettin, vittima di femminicidio solo pochi giorni fa.



Per Giulia BRUCIATE TUTTO

Il seguente video, pubblicato sul canale YouTube di Snoq Lodi, riporta le parole piene di dolore e rabbia di Elena Cecchettin, a pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo senza vita della sorella Giulia, 22 anni, vittima di femminicidio da parte dell'ex, che dopo averla uccisa e gettata in un dirupo è fuggito in Germania, poi ritrovato e consegnato alla giustizia italiana.  



Sono parole importanti quelle di Elena, che sottolineano quanto sia importante eliminare la cultura patriarcale che permea la società italiana (e non solo) che considera le donne come oggetti di proprietà.  

Filippo, l'assassino di Giulia, "non è un mostro ma un figlio sano del patriarcato della nostra società pregna della cultura dello stupro" che fa parte di quegli atteggiamenti che tendono a giustificare e a normalizzare la violenza sessuale subita dalle donne, la colpevolizzazione della vittime e lo slut shaming (in italiano umiliazione da sgualdrina o anche stigma della puttana).


La presa di coscienza

Elena sostiene, con forza, che un peso così importante non può essere caricato esclusivamente sulle spalle delle donne, ma sono gli uomini che devono prenderne coscienza, e che "anche chi non ha mai fatto niente, anche chi non ha mai torto un capello"  deve controllare, richiamare gli altri uomini nel momento in cui si accorge che non viene rispettata una donna in quanto donna, e prendendo come esempio il cat calling (no, non sono apprezzamenti galanti!): la molestia maschile (offensiva e minacciosa e insopportabile) che consiste nell'espressione verbale e gestuale di apprezzamento di natura sessuale rivolto in modo esplicito e volgare, a una donna incontrata per strada o in un luogo pubblico. 

Proprio gli uomini in prima persona quindi devono essere ostili ai comportamenti sessisti e patriarcali che sono il preludio della violenza e del femminicidio.


Parole costruttive da diffondere, da far ascoltare a uomini e donne, ragazzi e ragazze, che smuovono l'anima e colpiscono direttamente al cuore.




Di Giulia Cecchettin è stato pubblicato un messaggio vocale in cui confidava di non riuscire più a sopportare Filippo e i suoi ricatti, dei suoi sensi di colpa, e della paura che lui potesse uccidersi. 


Questo è il messaggio in cui Giulia chiedeva l'aiuto che nessunÉ™ ha riconosciuto.





Una frequenza spaventosa

I femminicidi sono sempre più frequenti, la strage delle donne continua con una frequenza spaventosa, quasi all'ordine del giorno. E in questi anni l'impressione è che non si sia fatto nessun passo in avanti.



Io non ho la soluzione

Ma insieme ad altre persone posso portare avanti il grido, la richiesta accorata di una svolta da parte delle istituzioni, di chi educa ragazzi e ragazze, delle famiglie.


Posso coinvolgere chi conosco, ragionando, con chi ha la volontà di ascoltare, sul fatto che che è una rivoluzione che bisogna attuare insieme, donne e uomini. 



Partecipando a conversazioni sui ruoli di genere e sfidando le caratteristiche tradizionali assegnate a uomini e donne. 



Incoraggiando una cultura dell'accettazione e dell'accoglienza. 

Ascoltando chi ne sa più di me su questo argomento e chi, in difficoltà, vuole essere ascoltata. 

Riconoscendo i segnali di abuso.

Denunciando e invitando a denunciare situazioni a rischio e di violenza effettiva a chi è competente in questo tipo di materia (Forze dell'ordineCentri antiviolenza, il numero antiviolenza 1522 gratuito 24/24, 


Esiste anche l'App 1522 che consente alle donne di chattare con le operatrici.


Devono risolverla i carnefici, non le vittime.

Ma è davvero importante che gli uomini stessi si facciano garanti, in prima persona, per fare tutto il possibile, e anche l'impossibile, perché questa MATTANZA finisca. 




Il segnale silenzioso per chiedere aiuto contro la violenza, è servito proprio qualche giorno fa a una ragazza per farsi aiutare, in un attimo di distrazione del suo carnefice.  






Le vittime del patriarcato (2023)

💜 Nel ricordo di:

Teresa Spanò - 2 Gennaio. Giulia Donato - 4 Gennaio. Martina Scialdone - 13 Gennaio. Oriana Brunelli - 14 Gennaio. Teresa Di Tondo - 15 Gennaio. Alina Cristina Cozac - 22 Gennaio. Giuseppina Faiella - 28 Gennaio. Yana Malayko - 1 Febbraio. Margherita Margani - 4 Febbraio. Antonia Vacchelli - 6 Febbraio. Melina Marino - 11 Febbraio. Santa Castorina - 11 Febbraio. Cesina Bambina Damiani - 12 Febbraio. Rosina Rossi - 16 Febbraio- Chiara Carta - 18 Febbraio. Sigrid Grober - 19 Febbraio. Maria Luisa Sassoli - 23 Febbraio. Giuseppina Traini - 25 Febbraio. Caterina Martucci - 1 Marzo. Rosalba Dell’Albani - 4 Marzo. Iolanda Pierazzo - 6 Marzo. Iulia Astafieya - 7 Marzo. Rossella Maggi - 8 Marzo. Petronilla De Santis - 9 Marzo. Rubina Kousar - 9 Marzo. Maria Febronia Buttò - 10 Marzo. Pinuccia Contin - 16 Marzo. Francesca Giornelli - 28 Marzo. Agnese Oliva - 29 Marzo. Zenepe Uruci - 30 Marzo. Carla Pasqua - 31 Marzo. Alessandra Vicentini - 31 Marzo. Sara Ruschi - 13 Aprile. Brunetta Ridolf - 13 Aprile. Rosa Gigante - 18 Aprile. Anila Ruci - 19 Aprile. Stefania Rota - 21 Aprile. Barbara Capovani - 23 Aprile. Wilma Vezzaro - 25 Aprile. Antonella Lopardo - 2 Maggio. Rosanna Trento - 3 Maggio. Danjela Neza - 6 Maggio. Jessica Malaj - 7 Maggio. Anica Panfile - 21 Maggio. Yirel Natividad Peña Santana - 27 Maggio. Ottavina Maestripieri - 1 Giugno. Giulia Tramontano - 1 Giugno. Pierpaola Romano - 1 Giugno. Giuseppina De Francesco - 8 Giugno. Maria Brigida Pesacane - 8 Giugno. Floriana Floris - 9 Giugno. Cettina De Bormida - 10 Giugno. Rosa Moscatiello - 12 Giugno. Svetlana Ghenciu - 19 Giugno. Margherita Ceschin - 24 Giugno. Laura Pin - 28 Giugno. Maria Michelle Causo - 28 Giugno. Ilenia Bonanno - 6 Luglio. Benita Gasparini - 19 Luglio. Mariella Marino - 20 Luglio. Norma - 22 Luglio. Vera Maria Icardi - 24 Luglio. Marina Luzi - 25 Luglio. Angela Gioiello - 28 Luglio. Mara Fait - 28 Luglio. Sofia Castelli - 29 Luglio. Iris Setti - 6 Agosto. Maria Costantini 9 - Agosto. Celine Frei Matzohl - 13 Agosto. Anna Scala - 17 Agosto. Vera Schiopu - 19 Agosto. Francesca Renata Marasco - 28 Agosto. Rossella Nappini - 4 Settembre. Marisa Leo - 6 Settembre. Nerina Fontana - 16 Settembre. Cosima D’Amato - 20 Settembre. Maria Rosa Troisi - 20 Settembre. Rosaria Di Marino - 20 Settembre- Liliana Cojita - 21 Settembre. Manuela Bittante - 25 Settembre. Anna Elisa Fontana - 25 Settembre. Carla Schiffo - 27 Settembre. Monica Berta - 27 Settembre. Klodiana Vefa - 28 Settembre. Egidia Barberio - 30 Settembre. Anna Malmusi - 1 Ottobre. Piera Paganelli - 4 Ottobre. Eleonora Moruzzi - 5 Ottobre. Silvana Aru - 13 Ottobre. Concetta Marruocco - 14 Ottobre. Marta Di Nardo - 20 Ottobre. Antonella Iaccarino - 21 Ottobre. Giuseppina Lamarina - 24 Ottobre. Pinuccia Anselmino - 25 Ottobre. Annalisa D’Auria - 28 Ottobre. Etleva Kanolija - 29 Ottobre. Michele Faiers Dawn - 1 Novembre. Patrizia Vella Lombardi - 14 Novembre. Francesca Romeo - 18 Novembre. Giulia Cecchetin - 18 Novembre . Rita Talamelli- 21 novembre 

Recentissima la notizia di una ragazza di 23 anni di Erba che è stata ustionata al volto con l'acido dall’ex compagno. 


Non vogliamo più sentire storie di nuove violenze contro le donne!! 

Fatela finita, ADESSO!

La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne

"L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne il 17 dicembre 1999 attraverso la risoluzione 54/134. La ricorrenza viene celebrata il 25 novembre di ogni anno. Questa data non è casuale ma segna un brutale assassinio avvenuto nel 1960, nella Repubblica Dominicana, dove le tre sorelle Aida Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa Mirabal, considerate rivoluzionarie, vennero prese in un’imboscata da agenti del servizio segreto militare, torturate e ucciseLa militanza politica delle tre sorelle Mariposas era iniziata quando Minerva, la più intellettuale delle tre, il 13 ottobre 1949, durante la festa di san Cristobal, organizzata dal dittatore per la società più ricca di Moca e Salcedo, aveva osato sfidarlo apertamente sostenendo le proprie idee politiche".



"Se domani non rispondo alle tue telefonate, mamma. Se non ti dico che torno per cena. Se domani, mami, vedi che il taxi non arriva.
Può darsi che io sia avvolta nelle lenzuola di un albergo, su una strada, o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana). Può darsi cha sia in una valigia o abbandonata su una spiaggia (Emily, Shirley).
Non spaventarti, mamma, se vedi che mi hanno pugnalata (Luz Marina). Non urlare se vedi che mi hanno trascinata (Arlette). Mammina, non piangere se ti dicono che mi hanno impalata (Lucía).
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato, che erano i miei vestiti, che era l’alcol nel mio sangue. Ti diranno che è stato per l’orario, perché ero da sola. Che quello psicopatico del mio ex aveva dei motivi, che lo avevo tradito, che ero una puttana. Ti diranno che ho vissuto, mamma, che mi ero permessa di volare troppo in alto in un mondo senz’aria.
Ti giuro, mamma, che sono morta combattendo.
Ti giuro, cara mamma, che ho urlato davvero forte mentre volavo.
Si ricorderà di me, ma’, saprà che sarò stata io a rovinarlo, perché mi riconoscerà nel volto di tutte quelle che gli urleranno contro il mio nome. Perché so, mamma, che tu non ti arrenderai.
Però, per quanto tu possa volerlo fare, non imbrigliare mia sorella. Non rinchiudere le mie cugine, non vietare niente alle tue nipoti. Non è colpa loro, mamma, così come non è stata nemmeno colpa mia. Sono loro, saranno sempre loro [ellos, gli uomini, ndt]. Lotta per le loro ali, visto che le mie me le hanno tagliate. Lotta perché siano libere e possano volare più in alto di me. Combatti perché possano urlare più forte di me. Perché possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho fatto io.
Mammina, non piangere sulle mie ceneri.
Se domani sono io, mamma, se domani non torno, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima."


Di Cristina Torres-Cáceres, architetta e attivista femminista peruviana.


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Il corteo dell'anno scorso:

26 novembre 2022: Lo Sguardo Di Giulia con RomorossÉ™ 

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