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lunedì 15 aprile 2024

Giochiamo alla Pace? | LoSguardoDiGiulia

Giochiamo alla Pace? 

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In questi giorni in cui si spendono miliardi per le armi, in cui il nostro tempo è scandito da una paura crescente per i conflitti che stanno incendiando il mondo ... 

Ci sono delle persone che, con poche e semplici idee, sanno rendere felici bambine, bambini, e anche adulti. 






Di seguito il reportage dei miei incontri nelle due ore che ho trascorso a LA FESTA DEI POPOLI - Abitiamo il mondo, in via della Maddalena a Lodi, nel pomeriggio del 14 aprile 2024. 

Artista per un giorno 

Ho conosciuto Silvana, che offre a bambine e bambini la possibilità di sentirsi artisti per un giorno semplicemente mettendo a loro disposizione un cavalletto, la carta, dei pennelli e qualche colore, in una strada, come se fossero a Parigi! 

Silvana fa parte dell'Associazione Pierre e mi ha confidato di essersi vestita di proposito con tanti colori perché vuole che questa giornata sia più allegra possibile! 







Un regalo gradito 

Questa signora residente alla Maddalena stava osservando con interesse tutte le persone affaccendate a organizzare il pomeriggio di festa, e quando le ho fatto vedere la foto che le avevo scattato mi ha ringraziato come se le avessi fatto un grande regalo. In realtà un regalo l'ha fatto lei a me con la sua gentilezza e l'entusiasmo che ha dimostrato ... 



Il ricordo di chi non c'è più 

Padre e figlia all'ombra del loro porticato osservavano la gente felice lungo la strada. Quando ho mostrato loro la foto in cui sono ritratti ne sono stati felici e mi hanno confidato che avrebbero desiderato che con loro ci fosse anche la madre, scomparsa poco tempo prima. 



Il fotografo 


Il fotografo professionista, che anche al di fuori del lavoro segue la propria passione, scattando foto alla sua bella famiglia. (Ribolini)






Giochi di legno 


La creatrice di giochi in legno di recupero della cooperativa Ludobus Picchio di Sherwood.

Questa donna intraprendete e simpaticissima si è divertita davvero tanto a giocare insieme a una ragazzina a questo suo gioco tipo "Shangai" fatto di pezzi di legno impilati. 
Mi sono divertita anch'io a immortalare questi momenti, molto!

Questi giochi si sono prestati al gioco e alla sperimentazione di ogni generazione!







Un luogo storico 

Passaggi, davanti ad un luogo storico di Lodi, il circolo Arci. 








Tutto a posto! 

Ho incontrato un bimbetto molto simpatico che giocava a mettere a posto i fogli sparsi dell'installazione artistica dentro la sede del Platea Projects. Poco dopo questo scatto avrebbe voluto prendere la mia fotocamera per fare qualche foto ma è arrivato il papà e l'ha portato via, con suo immenso dispiacere... 




La pausa 

Madri e padri sfiniti da tutti questi giochi divertentissimi hanno meritato davvero un momento di pausa ... 





Poi la stanchezza ha preso il sopravvento e ho dovuto scappare, ma sono state delle emozioni fantastiche, grazie per gli scatti!


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LA FESTA DEI POPOLI - Abitiamo il mondo è uno dei 30 eventi della rassegna Lodi di Pace. Promossa dal Comune e realizzata da un percorso partecipato da più  di 60 organizzazioni. Questa proposta arriva da Arci, Tuttoilmondo, Argine, Lodisolidale, Il Picchio, lo Scarcere, Caritas , Divoceinvoce, Samovillas l'istituto Merli villa Igea


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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

giovedì 15 febbraio 2024

1BillionRising | LoSguardoDiGiulia

1BillionRising

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Dopo undici anni l'orgoglio e 
l'emozione di fotografare l'evento mondiale contro la violenza di genere One Billion Rising non si sono affievolite, ma sono diventate ancora più forti.





L'attesa

Vedere l'attesa trepidante di studenti che dopo aver passato i mesi precedenti a prepararsi a ballare, si ritrovano in piazza per il flash mob indossando le magliette donate da One Billion Rising Italia, abiti e accessori di colore nero e rosso ed esibirsi per pochi minuti.


L'impegno in piazza

Oltre che nel ballo le scuole hanno dimostrato il loro impegno portando in piazza Castello i manifesti contro la violenza di genere.
I cioccolatini del rispetto che contengono frasi contro la violenza preparati da studenti dell’Istituto Merli - Villa Igea e distribuiti insieme a
 piccoli stickers con loghi e slogan sul rispetto e cultura della parità prodotti da studenti del liceo Callisto Piazza.

Stare insieme dedicando tempo e impegno alla riflessione su
lla violenza di genere, un grave problema che non è soltanto italiano ma mondiale. (In questa foto Sylvie Kaminsky e Laura De Benedetti)
Ascoltare la voce incredibile di Clémentine Nantista, la rocker che è con noi già da qualche anno, e che ogni volta è in grado di emozionare cantando dal vivo il brano Break the chain.
Quest'anno ha partecipato a OBR anche il piccolo Ilario, figlio di 
Clémentine, che si è divertito tantissimo!
Le parole della Vicesindaca Laura Tagliaferri che si definisce "ottimista verso questa battaglia" perché ricorda che quando era studente non si parlava di violenza di genere, e che ultimamente sono proprio le ragazze e i ragazzi che si interrogano su questo tema.
La presidente del Centro Antiviolenza di Lodi Paola Metalla che auspica che nessuna abbia bisogno di rivolgersi al Centro, ma che se dovessero intuire una qualsiasi situazione di violenza saranno accolte da professioniste, nel completo anonimato.




Insieme per un obiettivo comune

Incontrare finalmente di persona Claudia, fotografa e amica "virtuale", e scoprire che è stata allieva di Danila Baldo, docente in pensione al Maffeo Vegio di Lodi, vicepresidente di Toponomastica femminile e attivista Snoq, che ha insegnato filosofia a circa tremila studenti nei suoi quarant'anni dedicati all'istruzione.




Una giornata speciale al One Billion Rising di Lodi

Sono felice di dare spazio nel mio blog condividendo alcune delle bellissime foto scattate dalla fotografa Claudia Gallotta. Resteranno qui con noi per quando vorremo ricordare una giornata speciale. 

Grazie Claudia!!




Il primo OBR 


Ricordo che è stato proprio durante il primo evento targato One Billon Rising del 2013 che è iniziata la mia collaborazione con il comitato Se Non Ora, Quando? Lodi - Snoq Lodi, nato soltanto l'anno precedente. 



Eravamo in poche attiviste nel 2013, ed io ero una fotografa molto insicura, ma nel contempo esaltata di poter far parte insieme a delle amiche allora sconosciute di un'esperienza davvero importante contro la violenza di genere.










La fine della violenza di genere

Appuntamento al prossimo One Billion Rising, con la speranza che non avremo più bisogno di manifestare contro la violenza di genere, ma saremo tutte e tutti in piazza per festeggiarne la fine.

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lunedì 29 gennaio 2024

Un grido per la pace | LoSguardoDiGiulia

Un grido per la pace

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Lodi, 28 gennaio 2024, un corteo pacifista della comunità islamica lodigiana con le associazioni del territorio per chiedere lo stop al genocidio in Palestina. 


Il massacro

Ci sono persone che davanti a una tragedia, invece che girarsi dall'altra parte, escono dalle case e provano con i propri mezzi a farsi ascoltare, esprimere solidarietà, rivolgendosi alle vittime del massacro che si sta compiendo in questi mesi in Palestina e a chi dovrebbe far finire tutto questo orrore. 

(Dell'attivismo delle donne mussulmane e delle associazioni coinvolte che hanno raccolto aiuti per la popolazione palestinese ne ho scritto anche nell'articolo "Racconto di Natale").


Un corteo partecipato


Partito da Piazza Castello, dove c'è stato un breve presidio in cui erano esposti fantocci di bambini insanguinati, il corteo contro il genocidio a Gaza ha fatto alcune tappe tra le quali una in Viale Dalmazia, Corso Archinti per poi ritornare in Piazza Castello.



Giovani in corteo

Erano tantissime le bambine e i bambini che partecipavano attivamente e che con passione gridavano gli appelli del corteo. 




Una enorme bandiera palestinese è stata portata per il tragitto del corteo dalle braccia di un numeroso gruppo di giovani donne, e ragazzi, diventate poi quasi afone per aver gridato con tutta la loro voce la richiesta di pace.


Cessate il fuoco a Gaza

Fine dell'occupazione militare della Palestina

Solidarietà e aiuti umanitari per il popolo palestinese

Restiamo umani

Stop genocidio a Gaza
Occhio per occhio il mondo diventa cieco
PACE






Un grido per la pace

Dal corteo un grido potente per invocare la pace:






"Siamo tutti palestinesi"

"Cessate il fuoco"

"Liberate Gaza"

"Free Palestine"

"Palestina libera"





"Siamo di fronte a un genocidio"

"Gaza libera"



"Giù le mani dai bambini"

"Palestina terra mia"
"Palestina immortale"
"Libertà libertà"
"Israele criminale"












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Nel mentre restiamo tutte e tutti in attesa di una risoluzione di questo conflitto, assurdo come ogni conflitto esistente e in mano a persone che non sembrano proprio volerne la fine, e cerchiamo nel nostro piccolo di fare quello che possiamo, che sia anche soltanto gridare a gran voce un appello per la PACE.



Per tenerci informate:
Le news live sulla guerra Israele-Hamas su tg24sky.it


La censura dei social media contro i contenuti sulla Palestina e su Gaza. Il caso Meta




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venerdì 19 gennaio 2024

Marco Cappato, di diritti e di doveri | LoSguardoDiGiulia

Marco Cappato, di diritti e di doveri

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Sono stata all'incontro Fine vita e altri diritti organizzato da Cellula Coscioni Lodi (e della sua presentazione ufficiale) il 18 gennaio 2024 al Liceo Verri. Si è parlato di diritti civili, di fine vita, di DAT (disposizioni anticipate di trattamento), di sovrappopolazione nelle carceri, di aborto e dell'importanza del diritto all'informazione consapevole. Di come ottenere questi diritti, e di come renderli effettivi quando conquistati.

La Vicesindaca Laura Tagliaferri introducendo l'incontro ha anticipato che verrà predisposta una delle vetrine sotto i portici del Broletto in cui saranno presenti informazioni, e verranno organizzati punti di incontro per avere ragguagli sulle DAT (disposizioni anticipate di trattamento, o testamento biologico, o biotestamento ).

Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni

"I diritti civili dovrebbero valere per tutte e tutti non solo per noi che siamo informati e che siamo qui stasera perché sappiamo di cosa stiamo parlando, ma anche per le persone che ignorano di poter avere accesso a tali diritti".

Meno dell'uno per cento della popolazione ha depositato il proprio testamento biologico. 

Perché?
Perché i Comuni di residenza non hanno fatto un'adeguata campagna di informazione, che potesse arrivare a tutti i livelli della cittadinanza.
Perché non è stata realizzata una "pubblicità progresso" che informi sulla possibilità di fare un testamento biologico.
Perché i medici non informano che c'è la possibilità di fare testamento biologico.


Eutanasia legale


In assenza di una legge nazionale che regolamenti l’aiuto alla morte volontaria, ovvero l’accesso al suicidio assistito, in Italia questa scelta di fine vita è regolamentata dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\Antoniani, che ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a precise condizioni di salute delle persone.

La Consulta ha disposto che per accedere all’aiuto alla morte volontaria (suicidio assistito) occorre essere in possesso di determinati requisiti: essere capaci di autodeterminarsi, affetti da patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute dalla persona intollerabili ed essere dipendenti da trattamenti di sostegno vitale.

Dal sito dell'Associazione Luca Coscioni


Anni di sofferenze

Ci sono persone che aspettano anni per avere un riscontro alla richiesta di assistenza, come, per esempio, Federico Carboni che ha dovuto aspettare 2 anni perché la sua richiesta venisse presa in considerazione.

Tutto questo anche se la ASL può essere condannata perché non fa nulla.

"La persona malata, che vuole chiedere il suicidio assistito in Italia, deve rivolgersi alla struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale, direttamente o tramite il medico curante, per la verifica della presenza dei requisiti indispensabili previsti dalla sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019"
Dal sito dell'Associazione Luca Coscioni

Azioni di disobbedienza civile

Sono già 37 le persone diventate disobbedienti civili, che si occupano di portare in Svizzera chi ne ha la necessità, per consentire loro di poter avere quello che in Italia viene negato, o rimandato, causando loro il protrarsi della sofferenza.


Ogni persona che ha deciso per la disobbedienza civile per supportare questa causa si è autodenunciata ed è in attesa di rinvio a giudizio, da tempo Marco Cappato non è più il solo.


La necessità di una legge


Una legge con dei regolamenti chiari è utile e doverosa da parte del Parlamento realizzarla, ma da sola non basta, perché le leggi sono regole da seguire alla lettera, invece è utile essere "astratti" con proposte che comprendano i diritti di più persone, ampliandoli. Basarsi solo sulle regole istituzionali non è sufficiente.

Lo scopo della battaglia

La consapevolezza dell'opinione pubblica è lo scopo di tutte queste battaglie, anche negli strati più marginali della società. Comunque vada a finire.

Manuela Minojettiavvocata, assessora del Comune di Lodi, interpellata per esporre la propria esperienza, si è definita attivista per i diritti civili, ha raccontato della sua esperienza per i diritti dei detenuti nelle carceri, del sovraffollamento di quelle di Lodi, e della sua recente militanza in politica.

Esperienze con i DAT

Ho ascoltato la storia dell'esperienza di una signora del pubblico che ha raccontato la difficoltà che ha avuto per completare e depositare i testamento biologico in un piccolo paese del lodigiano. "Non sanno cos'è, non sanno cosa devono fare". Le è stato consigliato addirittura di rivolgersi a un ufficio notarile per depositare il testamento biologico.

Michela Sfondrini, tre domande. La sintesi.

I dubbi riguardo una legge ad hoc, che potrebbe diventare una legge frammentata (o "spezzatino").
Cappato:
"Meglio una legge spezzatino nessuna legge, una normativa nazionale è meglio che niente per lo meno ci sarebbero delle regole da seguire"

Come diventare disobbediente:
Marco Cappato ha fatto l'esempio di Vittorio diventato disobbediente perché figlio di Sibilla Barbieri, a cui è stata negata l'assistenza al suicidio. Ha portato la madre in Svizzera e poi si è autodenunciato.

Cosa si può fare concretamente per divulgare queste informazioni importanti?
Cappato:
"Non vivere come un problema privato quello che succede intorno a noi. Non subire. Non girarsi dall'altra parte."


Articolo 32 della Costituzione italiana:


La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.


Un alto consenso

Cappato: "L'inerzia non è una dimenticanza ma una scelta"
Il Parlamento sceglie di non recepire questa necessità. Anche se il tema ha un alto consenso a livello nazionale.


I dati Eurispes

Nel 2022, stando ai dati raccolti dell’Eurispes, le persone favorevoli al biotestamento rappresentano il 69,3%, in leggero calo rispetto al 2021 quando la percentuale era del 71,5%.

Per quanto riguarda le differenti fasce d’età, il grado di consenso per il testamento biologico varia dall’80,3% dei 25-34enni fino al 60,5% degli over 64, con posizioni intermedie espresse dai 18-24enni (favorevole il 75,8%), dai 35-44enni (71,9%) e dai 45-64enni (69,1%).

Eutanasia legale

Decine di italiani e italiane si recano ogni mese, clandestinamente, a morire in uno dei piccoli paesi in Svizzera in cui si può avere accesso al suicidio assistito, lo stato italiano lo sa, ed è più che evidente perché risulta dai certificati di morte. Ma ci può andare solo chi ha denaro sufficiente (circa dodici mila euro) e chi è ancora trasportabile verso quei luoghi.

Conclusioni

Ho ascoltato e apprezzato la voce competente e appassionata di Marco Cappato,  che ha aiutato anche me a capire meglio la situazione, anche se sono anni che seguo l'operato dell'Associazione e ho già depositato da tempo il mio testamento biologico, cogliendo informazioni che mi erano sfuggite. Per questo ho deciso di affrontare questo argomento, per riuscire a spiegare con il mio sguardo a chi non era presente, a chi teme, anche a chi nega, chi rifugge questi argomenti considerati scomodi o rimandabili.

Empatia

Ascoltando questi discorsi ho recepito la grande empatia di persone che si mettono in gioco, che rischiano condanne e mettono a disposizione la propria professionalità a sostegno dei diritti che sono di tutti e tutte noi.
Ringrazio tutte loro perché hanno il coraggio anche per chi non ce l'ha.

Non è mia abitudine girarmi dall'altra parte.


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