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venerdì 19 gennaio 2024

Marco Cappato, di diritti e di doveri | LoSguardoDiGiulia

Marco Cappato, di diritti e di doveri

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Sono stata all'incontro Fine vita e altri diritti organizzato da Cellula Coscioni Lodi (e della sua presentazione ufficiale) il 18 gennaio 2024 al Liceo Verri. Si è parlato di diritti civili, di fine vita, di DAT (disposizioni anticipate di trattamento), di sovrappopolazione nelle carceri, di aborto e dell'importanza del diritto all'informazione consapevole. Di come ottenere questi diritti, e di come renderli effettivi quando conquistati.

La Vicesindaca Laura Tagliaferri introducendo l'incontro ha anticipato che verrà predisposta una delle vetrine sotto i portici del Broletto in cui saranno presenti informazioni, e verranno organizzati punti di incontro per avere ragguagli sulle DAT (disposizioni anticipate di trattamento, o testamento biologico, o biotestamento ).

Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni

"I diritti civili dovrebbero valere per tutte e tutti non solo per noi che siamo informati e che siamo qui stasera perché sappiamo di cosa stiamo parlando, ma anche per le persone che ignorano di poter avere accesso a tali diritti".

Meno dell'uno per cento della popolazione ha depositato il proprio testamento biologico. 

Perché?
Perché i Comuni di residenza non hanno fatto un'adeguata campagna di informazione, che potesse arrivare a tutti i livelli della cittadinanza.
Perché non è stata realizzata una "pubblicità progresso" che informi sulla possibilità di fare un testamento biologico.
Perché i medici non informano che c'è la possibilità di fare testamento biologico.


Eutanasia legale


In assenza di una legge nazionale che regolamenti l’aiuto alla morte volontaria, ovvero l’accesso al suicidio assistito, in Italia questa scelta di fine vita è regolamentata dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\Antoniani, che ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a precise condizioni di salute delle persone.

La Consulta ha disposto che per accedere all’aiuto alla morte volontaria (suicidio assistito) occorre essere in possesso di determinati requisiti: essere capaci di autodeterminarsi, affetti da patologia irreversibile fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute dalla persona intollerabili ed essere dipendenti da trattamenti di sostegno vitale.

Dal sito dell'Associazione Luca Coscioni


Anni di sofferenze

Ci sono persone che aspettano anni per avere un riscontro alla richiesta di assistenza, come, per esempio, Federico Carboni che ha dovuto aspettare 2 anni perché la sua richiesta venisse presa in considerazione.

Tutto questo anche se la ASL può essere condannata perché non fa nulla.

"La persona malata, che vuole chiedere il suicidio assistito in Italia, deve rivolgersi alla struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale, direttamente o tramite il medico curante, per la verifica della presenza dei requisiti indispensabili previsti dalla sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019"
Dal sito dell'Associazione Luca Coscioni

Azioni di disobbedienza civile

Sono già 37 le persone diventate disobbedienti civili, che si occupano di portare in Svizzera chi ne ha la necessità, per consentire loro di poter avere quello che in Italia viene negato, o rimandato, causando loro il protrarsi della sofferenza.


Ogni persona che ha deciso per la disobbedienza civile per supportare questa causa si è autodenunciata ed è in attesa di rinvio a giudizio, da tempo Marco Cappato non è più il solo.


La necessità di una legge


Una legge con dei regolamenti chiari è utile e doverosa da parte del Parlamento realizzarla, ma da sola non basta, perché le leggi sono regole da seguire alla lettera, invece è utile essere "astratti" con proposte che comprendano i diritti di più persone, ampliandoli. Basarsi solo sulle regole istituzionali non è sufficiente.

Lo scopo della battaglia

La consapevolezza dell'opinione pubblica è lo scopo di tutte queste battaglie, anche negli strati più marginali della società. Comunque vada a finire.

Manuela Minojettiavvocata, assessora del Comune di Lodi, interpellata per esporre la propria esperienza, si è definita attivista per i diritti civili, ha raccontato della sua esperienza per i diritti dei detenuti nelle carceri, del sovraffollamento di quelle di Lodi, e della sua recente militanza in politica.

Esperienze con i DAT

Ho ascoltato la storia dell'esperienza di una signora del pubblico che ha raccontato la difficoltà che ha avuto per completare e depositare i testamento biologico in un piccolo paese del lodigiano. "Non sanno cos'è, non sanno cosa devono fare". Le è stato consigliato addirittura di rivolgersi a un ufficio notarile per depositare il testamento biologico.

Michela Sfondrini, tre domande. La sintesi.

I dubbi riguardo una legge ad hoc, che potrebbe diventare una legge frammentata (o "spezzatino").
Cappato:
"Meglio una legge spezzatino nessuna legge, una normativa nazionale è meglio che niente per lo meno ci sarebbero delle regole da seguire"

Come diventare disobbediente:
Marco Cappato ha fatto l'esempio di Vittorio diventato disobbediente perché figlio di Sibilla Barbieri, a cui è stata negata l'assistenza al suicidio. Ha portato la madre in Svizzera e poi si è autodenunciato.

Cosa si può fare concretamente per divulgare queste informazioni importanti?
Cappato:
"Non vivere come un problema privato quello che succede intorno a noi. Non subire. Non girarsi dall'altra parte."


Articolo 32 della Costituzione italiana:


La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.


Un alto consenso

Cappato: "L'inerzia non è una dimenticanza ma una scelta"
Il Parlamento sceglie di non recepire questa necessità. Anche se il tema ha un alto consenso a livello nazionale.


I dati Eurispes

Nel 2022, stando ai dati raccolti dell’Eurispes, le persone favorevoli al biotestamento rappresentano il 69,3%, in leggero calo rispetto al 2021 quando la percentuale era del 71,5%.

Per quanto riguarda le differenti fasce d’età, il grado di consenso per il testamento biologico varia dall’80,3% dei 25-34enni fino al 60,5% degli over 64, con posizioni intermedie espresse dai 18-24enni (favorevole il 75,8%), dai 35-44enni (71,9%) e dai 45-64enni (69,1%).

Eutanasia legale

Decine di italiani e italiane si recano ogni mese, clandestinamente, a morire in uno dei piccoli paesi in Svizzera in cui si può avere accesso al suicidio assistito, lo stato italiano lo sa, ed è più che evidente perché risulta dai certificati di morte. Ma ci può andare solo chi ha denaro sufficiente (circa dodici mila euro) e chi è ancora trasportabile verso quei luoghi.

Conclusioni

Ho ascoltato e apprezzato la voce competente e appassionata di Marco Cappato,  che ha aiutato anche me a capire meglio la situazione, anche se sono anni che seguo l'operato dell'Associazione e ho già depositato da tempo il mio testamento biologico, cogliendo informazioni che mi erano sfuggite. Per questo ho deciso di affrontare questo argomento, per riuscire a spiegare con il mio sguardo a chi non era presente, a chi teme, anche a chi nega, chi rifugge questi argomenti considerati scomodi o rimandabili.

Empatia

Ascoltando questi discorsi ho recepito la grande empatia di persone che si mettono in gioco, che rischiano condanne e mettono a disposizione la propria professionalità a sostegno dei diritti che sono di tutti e tutte noi.
Ringrazio tutte loro perché hanno il coraggio anche per chi non ce l'ha.

Non è mia abitudine girarmi dall'altra parte.


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