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giovedì 4 gennaio 2024

Fotografe ignorate | LoSguardoDiGiulia

Fotografe ignorate | LoSguardoDiGiulia

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Considerare la sensibilità fotografica e lo sguardo femminile sulla società è una necessità culturale.
Ti spiego il perché
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Una leggenda della fotografia 

Tutto parte da un episodio che ho vissuto in prima persona in cui una delle leggende della fotografia, Paola Agosti, fotografa di fama internazionale, che a Lodi, lo scorso ottobre, ha presentato il proprio libro di memorie al festival della fotografia etica. Ebbene, durante questo appuntamento importante per la fotografia, proprio chi avrebbe dovuto introdurre l'iniziativa al pubblico ne ignorava il nome... 

Ma com'è possibile, ho pensato.

(Di questo episodio ne ho scritto nell'articolo dedicato al mio incontro con Agosti "Paola Agosti, fotografa"


Fotografe ignorate 

Si è tenuta qualche settimana fa una iniziativa che riguarda la storia di Lodi, raccontata attraverso vari archivi di foto del territorio che cambia. Sicuramente è un patrimonio fotografico che va conservato, condiviso, valorizzato, ok va benissimo, sono assolutamente d'accordo! 

Però, i fotografi menzionati dai cui archivi si vorrebbe attingere sono TUTTI uomini. 
(Oltre che i relatori dell'iniziativa). 

E le donne?


Non posso credere che non esista neanche una donna nel lodigiano che in questi anni non abbia tenuto traccia dei cambiamenti del territorio con le proprie immagini. So, per esperienza diretta, che le donne non amano porsi in primo piano. 




Ma in questo articolo pubblicato su un noto quotidiano lodigiano non è stato accennato neanche un nome femminile e neanche che qualcuna sia stata interpellata per fare una minima ricerca a tal proposito. 

Una semplice ricerca

Nessuno di questi uomini colti, che ne sanno tanto di fotografia e che avranno sicuramente molte conoscenze si è preoccupato di fare una ricerca tra le fotografe che potrebbero avere un archivio storico di scatti del lodigiano? 

Una ricerca, per esempio, fatta con una open call per fotografe lodigiane. O una semplicissima ricerca tra le loro ampie conoscenze. 


Ci vuole volontà 

Le mie relazioni con persone che fanno parte del mondo fotografico lodigiano non sono vaste, ma mi è bastato riflettere un attimo per pensare subito a Franchina Tresoldi, nota artista e artigiana di Lodi.

Franchina ha costruito un intero lavoro con la composizione delle proprie foto scattate a Lodi nel giro di numerosi decenni.



Foto inedite, storiche, scattate dalla cima dei campanili delle chiese di Lodi con la sua fidata Nikon e il suo personale sguardo fotografico, che Tresoldi ha ricostruito in modo creativo, per poi trasformarle in delle acqueforti originali.

***

Ho pensato anche alla fotografa Patrizia Feregalli, che ho conosciuto recentemente.

Patrizia mi ha rivelato di possedere un buon archivio di foto del lodigiano.
 






Non mi sembra una ricerca così complicata.

Foto e parità 

La parità di genere deve essere contemplata in ogni campo, anche nella fotografia, soprattutto se si tratta di storia del territorio.

Di questo gap se ne sono accorte da tempo anche le socie dell'Associazione Donne Fotografe , "che si prefigge di promuovere la fotografia delle donne in Italia e nel mondo perché nonostante il crescente interesse nei confronti della fotografia, le Istituzioni pubbliche e private non sempre dimostrano una particolare attenzione alla produzione fotografica femminile."

Valorizzare, non escludere

A dispetto di quanto di creda sono certa che esistono molte fotografe, bravissime, che devono essere valorizzate quanto meritano.  
Ci tengo a sollecitare chi si occuperà di questa iniziativa di alto valore storico, "magari proprio in quel museo cittadino che sta sorgendo al vecchio Linificio", in cui la prevalenza di lavoratrici era donna, perché faccia le dovute ricerche senza escludere nessuna fotografa

***

Ti suggerisco inoltre alcune letture interessanti su questo tema:

"Autrici che hanno inseguito sé stesse, nelle proprie fotografie, per delle vite intere. Persone che non hanno avuto la giusta riconoscenza e che oggi più che mai sono utili a capire il nostro presente"
👉 Da CAMBIAMO DISCORSO. FOTOGRAFIA: E LE DONNE? Di Danila Baldo, sulla rivista Vitamine Vaganti

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"Fin dalla creazione della primissima macchina fotografica, la Dagherotipo prodotta dalla ditta francese Susse Frères a partire dal 1839, le donne ne intuiscono le potenzialità. E fino a quando quello della fotografa non diventa un mestiere a tutti gli effetti, con regole e codici di condotta a sé stanti, esse sono state in prima linea sia per l’innovazione che per i modi d’uso delle fotocamere."

👉Da FOTOGRAFE VIAGGIATRICI. LE PIONIERE Di Maria Chiara Pulcini sulla rivista Vitamine Vaganti 

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👉Gerda Taro

"Rimasta a lungo nell'ombra del più noto fidanzato Robert Capa e relegata al ruolo di sua compagna (e in qualche cronaca anche di moglie), dalla metà degli anni 1990 Gerda Taro è oggetto di interesse storico per il suo ruolo di giovanissima donna contro-corrente, rivoluzionaria militante sino al sacrificio massimo e protagonista della storia della fotografia e della resistenza al fascismo"  Fonte: Wikipedia

***

In memoria di 

👉Vivian Maier, una donna libera.

1 febbraio 1926 - 21 aprile 2009


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sabato 18 marzo 2023

"Anima e Poesia" con Lo Sguardo Di Giulia

 "Anima e Poesia" con Lo Sguardo Di Giulia

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11 marzo 2023
Al Centro Socioculturale di Bertonico (Lodi) in via Garibaldi 42 per l'inaugurazione della mostra collettiva "Anima e Poesia"
Progetto "A scuola di parità" dell'associazione Toponomastica femminile
 

 
 

Mario Quadraroli e l'Assessora Luisangela Salamina

La consegna di un omaggio floreale all'assessora Luisangela Salamina

Franchina Tresoldi mentre parla dell'arte e del coraggio che ci vuole per vivere di arte in Italia

Alcune opere



L'artista/artigiana di Lodi Franchina Tresoldi con la sua opera esposta alla mostra collettiva

Il catalogo rarissimo di Lea Vergine "L'altra metà dell'avanguardia 1910-1940" è consultabile presso la biblioteca di Lodi, donato da Mario Quadraroli che per l'occasione lo ha portato all'inaugurazione della mostra collettiva a Bertonico, e mi ha fatto fotografare alcune pagine raccomandandosi che lo maneggiassi "con le dovute cautele"




 
Sfogliando "L'altra metà dell'avanguardia"


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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