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martedì 17 ottobre 2023

Lodi, gli Alpini e LoSguardoDiGiulia

Lodi, gli Alpini e LoSguardoDiGiulia

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Archivio personale ©Lo Sguardo Di Giulia

Ho voluto documentare almeno una delle due giornate di festa degli Alpini a Lodi. Perché una parte degli uomini della mia famiglia ha prestato il servizio militare proprio in questa forza armata, e volevo fare un articolo sugli Alpini di ieri e quelli di oggi integrando vecchie foto con altre attuali.


Ecco il risultato.


L'allarme

Quando ho comunicato che sarei andata a fare un reportage sugli Alpini alcune delle le mie conoscenze si sono allarmate. 
Quasi come se mi volessi addentrare nella fossa dei leoni! 
Perché?
Tutto nasce in seguito allo scandalo sulle molestie da parte di alpini, dove diverse donne sono state molestate a Rimini nel 2022, la sensazione che questa cosa gravissima possa accadere ovviamente è ancora palpabile essendo successa da poco tempo, ma niente mi può bloccare dall'andare "a caccia" di  immagini.


Il manifesto

Facendo ricerche sull'argomento sono venuta a conoscenza che gli Alpini stessi hanno avviato una campagna di sensibilizzazione e redatto un importante Manifesto #controlemolestie,  con relativo manuale scaricabile, che esprime con fermezza la posizione dell’Associazione Nazionale Alpini contro il sessismo, per far capire e riconoscere le dinamiche che favoriscono un reale e concreto cambiamento verso la parità e la libertà di tutte e di tutti.


Le Alpine

Le Forze Armate Italiane hanno aperto l'accesso alle donne solo a partire dal 2000, grazie alla Legge 380, per promuovere l'uguaglianza di genere all'interno delle forze armate italiane, che consentiva alle donne di arruolarsi su base volontaria. 


Le donne che soddisfano i requisiti richiesti possono arruolarsi e servire nei reparti degli Alpini, noti per la loro specializzazione in operazioni di montagna. 


Questa apertura alle donne rappresenta un passo significativo verso l'uguaglianza di genere nelle forze armate italiane che fino a tempi ancora recenti era riservato ai maschi.



Gli Alpini nella Storia

Archivio personale ©Lo Sguardo Di Giulia
Gli Alpini sono una delle forze militari più iconiche e rispettate d'Italia, con una storia ricca di coraggio e dedizione nelle montagne più impegnative del paese. Fondata nel 1872 come parte del corpo degli "Squadroni d'istruzione," questa forza speciale è cresciuta nel corso degli anni, diventando una componente fondamentale dell'esercito italiano.


Origini e Formazione

La storia degli Alpini ha le sue radici nella necessità di affrontare le sfide uniche delle Alpi italiane, una catena montuosa che separa l'Italia da molti dei suoi confini settentrionali. 


L'unità fu fondata dal capitano Giuseppe Perrucchetti e inizialmente consisteva in una piccola forza di soldati addestrati per operare in terreni montuosi difficili.




Le Caratteristiche degli Alpini

Una caratteristica distintiva degli Alpini è il loro copricapo, il celebre "Cappello Alpino," caratterizzato da una piuma. 

Questo cappello è diventato un simbolo di orgoglio e tradizione per gli Alpini.





Il soccorso civile

Il primo riconoscimento ufficiale per un'opera di soccorso fu la medaglia di bronzo al valor civile concessa al Battaglione "Valle Stura" intervenuto a spegnere un incendio sviluppatosi a Bersezio in valle Stura di Demonte nel 1883. Col tempo gli Alpini e i veterani dell'ANA si distinsero svariate volte là dove c'era bisogno d'aiuto. A salvare le popolazioni travolte da una valanga in val Varaita nel 1886, durante il terremoto di Messina del 1908, nel disastro del Vajont nel 1963, nei terremoti del Friuli, dell'Irpinia e del Molise, nella catastrofe della Val di Stava del 1985, nell'alluvione della Valtellina del luglio 1987, e ancora dopo nel terremoto di Umbria e Marche del 1997, nell'alluvione del Piemonte del 2000, nel terremoto in Emilia-Romagna del 2012. Le operazioni di soccorso non si sono limitate al territorio nazionale: gli alpini si schierarono in Armenia nel 1989 dopo un tremendo terremoto, o in operazioni di pace in Mozambico nel 1992, o ancora a supporto dei profughi albanesi e bosniaci durante la guerra del Kosovo. (fonte Wikipedia)

Ringrazio chi ha avuto la pazienza di farsi fotografare 

... e soprattutto chi legge questo mio blog!





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©Lo Sguardo Di Giulia 2023

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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

venerdì 13 ottobre 2023

Street Photography, Anna Mola e LoSguardoDiGiulia

La Street Photography, Anna Mola e LoSguardoDiGiulia 

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Una riflessione che riguarda un mio interesse recente, dedicato al genere fotografico chiamato: 

"Street Photography". 




Ho trovato lo spunto per pubblicare qui la mia personalissima riflessione sul tema di questo genere fotografico che reputo davvero interessante, grazie ad una delle ultime newsletter della Photo Editor Anna Mola, di cui sono affezionata e avida lettrice.

La newsletter di Anna

"L'altro giorno leggevo su Facebook una discussione piuttosto accesa, innescata da una persona che diceva una cosa tipo "Il 90% della fotografia presentata come street photography in realtà non lo è; è fotografia 'open air'. Sotto il post, in poche ore, si sono accumulate tantissime risposte, alcune interessanti, altri - come spesso capita sui social - l'hanno presa sul personale e hanno iniziato a discutere, arrabbiandosi tra loro. Tutte le argomentazioni portano nella direzione della domanda capitale "Che cos'è la street photography?". Chiaramente ognunə è liberə di dare la propria definizione. Tu che mi leggi probabilmente ne hai una tua o ci stai pensando in questo momento. Personalmente sono d'accordo con Sara Munari  (Docente di Fotografia) quando dice:

'non è street photography solo perché scatti per strada" ...potrebbe anche essere una foto fatta per sbaglio oppure per una pubblicità oppure una foto d'architettura oppure ancora... Insomma bisogna vedere qual è l'intento con cui si sta scattando.'

"...  Quello che voglio dire con questa newsletter è che se ti interessa sperimentare questo genere (o qualsiasi genere) non stare ad arrovellarti il cervello per trovare l'esatta "casella" dove inserire quello che fai, catalogandolo o - ancora peggio - non perdere tempo nella disamina dei tuoi scatti per capire se corrispondono o meno alla definizione che un altro ne dà, quasi a voler giustificare le tue immagini. Tu occupati di scattare, produrre, creare dei bei progetti, che soddisfino innanzitutto te e le tue aspirazioni; anche perché l'ossessione di rientrare nei canoni imposti da qualcun altro blocca la creatività e la voglia di sperimentare nuovi linguaggi visivi. Se poi avrai la necessità di spiegare le tue foto un modo lo troverai oppure puoi chiedere a una photo-editor di raccontarti "

***

La definizione di "Street Photography" Genere d'arte visiva

La street photography, in italiano fotografia di strada, è un genere fotografico che vuole riprendere i soggetti in situazioni reali e spontanee in luoghi pubblici al fine di evidenziare aspetti della società nella vita di tutti i giorni. Tuttavia, la street photography non necessita la presenza di una strada o dell'ambiente urbano. Il termine “strada” si riferisce infatti ad un luogo generico ove sia visibile l'attività umana, un luogo da osservare per catturarne le interazioni sociali. Di conseguenza il soggetto può anche essere del tutto privo di persone o addirittura un ambiente dove un oggetto assume delle caratteristiche umane. Molti fotografi di strada proprio per questo tipo di reportage sociale rientrano in quella che è stata definita: scuola umanista (fonte Wikipedia)

💖

Cosa ne penso

Una foto che non rappresenta/racconta una storia, un'emozione,  che sia in presenza o assenza di esseri viventi, non può essere definita come street photography, ma semplicemente una foto scattata in una strada.  Penso inoltre che una definizione per questo ed altri tipi di fotografia artistica sia necessaria per capire cos'è arte e cosa non lo è, soprattutto in quest'epoca di immagini compulsive, in cui chiunque fotografa qualsiasi cosa venga "a tiro dell'obiettivo". Altrimenti, ad esempio, anche le foto esterne delle case delle agenzie immobiliari sebbene possano essere delle buone foto, ma  tutt'altro che artistiche, potrebbero rientrare nella categoria della street photography ... 

Certo è che, come giustamente scritto nella newsletter, ogni persona può avere la propria definizione di street photography, come ogni persona può avere il proprio pensiero riguardo un'emozione o cosa rappresenta una storia.

L'argomento è indubbiamente complesso e le opinioni sono tante, diverse per ogni persona ... Ed è altrettanto probabile che difficilmente se ne venga a capo! . 

Io, nel frattempo, scatto." 

"La frazione di un secondo"

Street photographers celebri:

Vivian Maier - La sua straordinaria opera è stata scoperta solo dopo la sua morte ed è diventata molto popolare.

 (proprio in questi giorni sto leggendo la sua biografia straordinaria , magari ne scriverò)

Helen Levitt - Fotografa di lunga data delle strade di New York, famosa per le sue immagini di bambini giocanti.

Charlene Winfred - fotografa, produttrice. Nata e cresciuta a Singapore, ha trascorso oltre due decenni lavorando
e viaggiando come fotografa in Australia, Europa e Nord America

Henri Cartier-Bresson - Considerato uno dei padri della street photography, famoso per il suo "momento decisivo". 

Elizabeth Char - Nata a Parigi, Francia, dove vive tuttora. Lavora nel settore televisivo, ma la sua passione è la fotografia di strada come una sorta di meditazione attiva o terapia.

Kristin Van den Eede - membro di Observe, un collettivo fotografico internazionale focalizzato principalmente ma non esclusivamente sulla pratica della fotografia di strada spontanea

Daido Moriyama - Conosciuto per il suo stile audace e il suo utilizzo del bianco e nero. 

Linda Wisdom - Fotografa professionista, di strada e corpo creativo generale con sede a Londra

Garry Winogrand - Ha catturato l'essenza della vita urbana americana con le sue immagini incisive. 

Joel Meyerowitz - Conosciuto per il suo lavoro a colori nelle strade di New York. 

Questi sono solo alcuni nominativi, ma ci sono innumerevoli talentuose fotografe e fotografi di street photography in tutto il mondo.


(Pride2023)

Tutte le immagini - ©Lo Sguardo Di Giulia 2023


La mia gratitudine alla Photo Editor Anna Mola per aver sostenuto questa mia idea.



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sabato 7 ottobre 2023

Fotografia Minutera e LoSguardoDiGiulia

Fotografia Minutera e LoSguardoDiGiulia

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Questa mattina ho incontrato a Lodi dei personaggi davvero interessanti di cui ti voglio parlare.

Sono i fotografi itineranti, chiamati anche "Minuteros".



Quest'arte d'altri tempi aveva destato la mia curiosità dopo aver letto che fotografi ritrattisti istantanei itineranti sarebbero stati presenti nelle mia città proprio in occasione di questo ottobre 2023 dedicato alla fotografia.

I Minuteros

Gentili e disponibili, aperti al racconto del procedimento di questa antica arte povera e popolare. Le loro fotocamere sono spesso autocostruite, alcune recuperate da vecchie cantine e restaurate, e tutte godono di un fascino davvero particolare.

Ma cos'è esattamente la Fotografia Minutera?

La Fotografia Minutera è un’attività fotografica che integra Performance Art e Street Photography. La Camera Minutera, è conosciuta in giro per il mondo con tanti nomi: afghan box, Lambe-Lambe, fotografia ambulante immediata. 

Il processo di sviluppo e stampa dura circa 4 minuti (dipende dall'esperienza del fotografo, mi hanno detto). Lo scatto è unico, e questa performance di strada si compone di una fotocamera in legno con laboratorio incorporato, che permette di rivelare l’immagine sul posto, e poterla così consegnare al cliente in pochi minuti.

Negli anni Duemila è apparso il fotografo minutero il cui nome rimanda ai fotografi ambulanti spagnoli, dove minuteros sta per minuti, in Italia chiamato anche "cassettista". A metà strada tra il teatro itinerante e la street photography, la nuova fotografia ambulante si fa per strada offrendo alle persone immagini positive su carta, utilizzando, come un tempo, la macchina fotografica come camera oscura. Ogni anno si tengono festival dove sono presenti singoli fotografi ed associazioni internazionali come ad esempio, l''Associació de Fotografia Minutera de Barcelona. (fonte: wikipedia)

*** 

Un'altra interessante tecnica di cui ho potuto conoscere l'esistenza è stata la Fotografia al Collodio umido

è una tecnica fotografica del XIX secolo che utilizza una soluzione di collodio (una sostanza viscosa) per rivestire una lastra di vetro o metallo, rendendola sensibile alla luce. Questa tecnica è stata ampiamente utilizzata dal 1850 al 1880 circa, prima dell'avvento delle pellicole fotografiche.


La definizione di questa foto su una piccola lastra di vetro è davvero altissima!


Il processo del collodio umido era noto per la sua alta qualità e dettaglio nelle immagini, ma richiedeva una complessa preparazione sul campo e una lunga esposizione, motivo per cui era più comunemente utilizzato per ritratti o fotografie di paesaggi. La necessità di preparare le lastre sul posto rese questa tecnica scomoda e poco pratica per gli spostamenti.
Oggi, alcune persone continuano a utilizzare la tecnica del collodio umido per creare fotografie dal fascino antico e artistico. È un processo che richiede una conoscenza approfondita e attrezzature specializzate, ed è considerato più un'arte tradizionale che una pratica comune nella fotografia moderna.

Il collodio umido è una antica tecnica fotografica che risale al 1851. Inventata da Frederick Scott Archer, divenne subito popolare per la produzione di ritratti e foto paesaggistiche.

Si chiama collodio umido perché la base chimica è un velo di collodio foto-sensibilizzato che viene steso su una lastra metallica su cui verrà scattata la foto. Questa lastra va utilizzata prima che il collodio si secchi, da qui il nome di collodio umido.

Il collodio umido è una antica tecnica fotografica che risale al 1851. Inventata da Frederick Scott Archer, divenne subito popolare per la produzione di ritratti e foto paesaggistiche.

Si chiama collodio umido perché la base chimica è un velo di collodio foto-sensibilizzato che viene steso su una lastra metallica su cui verrà scattata la foto. Questa lastra va utilizzata prima che il collodio si secchi, da qui il nome di collodio umido. 

Fonte michelepero.it



  Michelangelo mostra il suo biglietto da visita 
   in cui c'è impressa una foto al collodio








Giovanni e Michelangelo, i fotografi itineranti da cui ho avuto il piacere di scoprire la fotografia al collodio


LoSguardoDiGiulia in una fotocamera minutera


Sarei rimasta ore ad ascoltare le loro esperienze, questi uomini sono davvero un pozzo di cultura fotografica, e sono molto grata per quello che mi hanno trasmesso in così poco tempo, purtroppo il tempo è tiranno! 


La foto che mi ha scattato Giovanni,
a mia insaputa
😁
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©Lo Sguardo Di Giulia 2023

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martedì 19 settembre 2023

Lodi, Il Volontariato e LoSguardoDiGiulia

Lodi, Il Volontariato e LoSguardoDiGiulia

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Alcuni scatti da il Weekend del Volontariato e della Cooperazione sociale” di sabato 16 e domenica 17 settembre 2023 che si è tenuto in piazza della Vittoria a Lodi, con oltre 60 associazioni di volontariato, promossa dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, dalla Fondazione Banca Popolare di Lodi, CSV Lombardia Sud ETS, dalla Fondazione Caritas Lodigiana e da Il Cittadino di Lodi 




Le artiste


Sono armate di gessi, di manualità e fantasia mentre praticano il loro momento di meditazione concentrandosi su sfumature, tratti precisi e colori vivaci.


Se Non Ora, Quando?

Tutta l'arte è meravigliosa perché senza età, può esprimere un'idea, un concetto, un pensiero, un credo, Ma anche l'ideologia di una società o di un gruppo sociale, un sistema concettuale, opinioni, valori condivisi da comitati e associazioni.

"Se non sai che fare delle tue mani, trasformale in carezze"

Questa la citazione che spiccava al gazebo dell'associazione Mondogatto da anni impegnata a dare rifugio a gatti abbandonati e bisognosi di cure.

Per l'occasione è stato presentato il nuovissimo calendario 2024 dedicato al "Micio Riposino" 


Animazioni per bambini e bambine da parte delle associazioni che si occupano di portare momenti di serenità e allegria negli ospedali, clown terapia ispirata dal 
progetto del dottor Hunter Doherty "Patch" Adams attivista, medico e scrittore statunitense, dalla cui vita è stato tratto il celebre film che vedeva protagonista l'attore Robin Williams.


Piccole interessanti mostre fotografiche sul tema dell''integrazione.

"Anche senza il Re sono riusciti a fare scacco matto alle pedine nere. Che le pedine bianche partano con un passo avanti a prescindere?"



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venerdì 15 settembre 2023

Pigiama Run, LILT e LoSguardoDiGiulia

Pigiama Run, LILT e LoSguardoDiGiulia

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Il 15 settembre 2023, ero in Piazza Castello a Lodi con LILT per la Pigiama Run!






Sono stata molto, molto felice di avere avuto la possibilità di documentare questa lodevole iniziativa, utile per manifestare solidarietà e offrire un aiuto concreto con donazioni a bambine e bambini malati di tumore. 




Paolino Boffi noto cabarretista e musicista lodigiano e la moglie Laura Soldi

 

 

La Pigiama Run, giunta quest’anno alla sua 5a edizione, 

è la storica manifestazione di LILT dedicata alla lotta contro i tumori pediatrici. 

Si corre e si cammina rigorosamente… in pigiama!




"Baci da Pigiama Run"


Perché in pigiama? 

Il pigiama è l'unico abbigliamento che indossano bambine e bambini ricoverati in ospedale, giorno e notte.

Correre in pigiama è un gesto di solidarietà, che a noi non costa nulla.


 
Mara Mirosi della LILT con Mauro Berto Chopin DJ

 
L'Assessore allo sport del Comune di Lodi Francesco Milanesi


La donazione di mille euro da parte  dall'Associazione "Sara Angela Boffi" a LILT

 
"Facce da Pigiama Run"


 

Centinaia di persone per la partenza della Pigiama Run 2023



 

"Sorrisi da Pigiama Run"


 

"Aspetta, aspetta devo farti una foto, sei troppo bella!"

La mia amica Paola e la sua dolce nipotina (Coccole da Pigiama Run)


Cos'è la LILT?

La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori - LILT - è l'unico Ente Pubblico su base associativa con sede a Roma, vigilato dal Ministero della Salute, articolato in 106 Associazioni Provinciali. 

Opera senza fini di lucro il cui primario compito istituzionale primario è diffondere la "cultura della prevenzione" (primaria, secondaria e terziaria) come metodo di vita.

La LILT si occupa principalmente di:

  • prevenzione primaria (stili e abitudini di vita: lotta al tabagismo ed alla cancerogenesi ambientale e professionale, corretta e sana alimentazione, regolare attività fisica);

  • prevenzione secondaria (procedure accelerate di diagnosi sempre più precoci);

  • prevenzione terziaria (prendersi cura del malato, degli aspetti riabilitativi - fisici, psicologici, sociali ed occupazionali - e dei loro familiari);

  • ricerca scientifica.

I punti di forza della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori infatti sono rappresentati dai circa  400 ambulatori dislocati su tutto il territorio nazionale e da volontarie e volontari al servizio della comunità. Le 106 Associazioni Provinciali LILT, pur essendo organismi autonomi, perseguono le suddette finalità operando nel quadro degli atti di indirizzo ed avvisi emanati dalla Sede Centrale LILT.

 

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