Francesca Cabrini: un'eroina femminista
Il film "Francesca Cabrini", diretto con maestria da Alejandro Monteverde, regala un ritratto intenso e ispirante di una donna capace di sfidare non solo le difficoltà personali, come la malattia, ma anche una società e un ambiente ostili alle sue idee progressiste. Cristiana Dell'Anna, che interpreta Madre Francesca Cabrini con grande sensibilità e forza espressiva, dà vita a una figura intraprendente, mai limitata dai vincoli del suo tempo. Con uno spirito innegabilmente femminista, Cabrini non si arrende mai davanti agli ostacoli politici, finanziari, patriarcali e religiosi che la circondano, mostrando sempre uno sguardo proiettato verso un futuro più giusto e solidale.
"Resta al tuo posto"
La frase che risuona ripetutamente nelle orecchie di Cabrini è “resta al tuo posto”. Questa imposizione sociale e culturale, anziché scoraggiarla, alimenta in lei un desiderio ancora più forte di lottare per le proprie convinzioni. Per Francesca "il mondo è troppo piccolo per quello che intende fare", e la sua determinazione cresce proprio in risposta a chi tenta di limitarla. Questo conflitto si riflette in tutto il film, accentuando il messaggio di emancipazione che la sua figura rappresenta.
Un cast importante
Oltre a Dell'Anna, il film può contare su interpretazioni memorabili di Giancarlo Giannini, che interpreta il Papa, e di Romana Maggiora Vergano (interprete di Marcella in "C'è ancora domani"), che dà vita a una prostituta dal passato difficile, ma che sceglie di unirsi a Cabrini nella sua missione per aiutare bambini e bambine orfane, portando ulteriore umanità alla storia.
"Se la faccio diventare capo di una missione oltre oceano, tutta la chiesa la riterrebbe prova evidente di cosa le donne possono o non possono fare..."
Il coraggio di agire
Attori celebri come John Lithgow e David Morse completano il cast, rendendo ancora più drammatico il contesto in cui Madre Cabrini si muove. Il film non esalta solo la fede incrollabile della protagonista, ma soprattutto il suo coraggio di agire in ambienti difficili che le remano contro in quanto donna in un ambiente di potere maschile, donna italiana in un'epoca in cui l'emigrazione dall'Italia in America era osteggiata e denigrata, oltre che religiosa, evidenziando quanto fossero rari e forti i suoi ideali in un’epoca in cui la donna era relegata a ruoli marginali.
Un esempio di fiducia
In un tempo come il nostro in cui l’ottimismo spesso sembra vacillare, Francesca Cabrini ci offre una figura luminosa e positiva, che ispira tutti e tutte a superare le proprie sfide con visione e tenacia. Un film che lascia un segno, con una regia attenta e un cast eccezionale che riesce a trasmettere pienamente la complessità e la grandezza di questa straordinaria figura storica.
La fotografia
Inoltre, ho apprezzato particolarmente la fotografia di questo film: in ogni scena è evidente la scelta accurata delle luci e delle ombre, mentre le inquadrature sono state calibrate con una cura quasi maniacale. Il risultato è eccellente.
Le origini lodigiane
Nata a Sant'Angelo Lodigiano nel 1850, Francesca Saveria Cabrini appartiene a una realtà rurale e semplice della Lombardia. Sin da giovane dimostra una tenacia e un desiderio di dedicarsi alle altre persone. Nonostante le modeste origini, Cabrini costruisce una vita straordinaria, portando nel suo percorso la genuinità e la forza tipiche della sua terra natale. Questi tratti non solo l'accompagnano nelle sue opere, ma diventano un simbolo del suo spirito di servizio e della sua incrollabile missione di aiutare le persone più deboli, anche oltre oceano.
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©Lo Sguardo Di Giulia 2024
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