Oltre la zona di comfort, il mio primo portfolio fotografico
5 ottobre - Il giorno prima
"Sono pazza. Chi me lo ha fatto fare? Potevo starmene tranquilla a pubblicare le mie foto sul blog e sui social, come sempre. Insomma, restare comoda nella mia zona di comfort".
Voglio scoprire cosa so fare, quanto è chiaro il messaggio che cerco di comunicare e, soprattutto, se riesco davvero a trasmettere emozioni con i miei scatti.
Quando ho saputo dell'opportunità di una lettura portfolio fotografica a Lodi, non ho esitato. Ho subito controllato l’elenco di professionisti e professioniste disponibili per le letture, nell’ambito del Festival della Fotografia Etica, che si tiene nelle sale della biblioteca Laudense.
Una piacevole sorpresa
Sara Munari! La conosco bene, è un’eccellente fotografa e insegnante, ho seguito i suoi lavori con grande interesse. È una creatrice brillante, capace di giocare con il mezzo fotografico, ed è anche autrice di diversi libri che ho letto con grande curiosità . Non vedevo l’ora di conoscerla, di condividere con lei il mio punto di vista sulla fotografia e, magari, di ricevere qualche prezioso consiglio. Avevamo a disposizione venti minuti, e devo sfruttarli al meglio.
Ho tanti progetti in mente per le mie prossime mostre, così ho deciso di prenotare due letture. Ho scelto la fotografa Renza Grossi: dopo aver fatto delle ricerche su di lei ho scoperto che il suo approccio concettuale e schematico alla fotografia è affascinante, ero sicura che potevo imparare molto dalla sua esperienza.
Mi sono preparata
Ho studiato quindi con attenzione come si presenta un portfolio. Ne ho parlato con il gruppo fotografico FIAF di cui faccio parte, che mi ha messo in guardia sulla (presunta) severità di Sara Munari. Mi hanno avvisato che non è facile presentare il proprio lavoro se non si è completamente sicure delle proprie capacità . Ma se non ci provo non lo saprò mai, quindi avanti Giulia, a testa bassa...
Ho anche mostrato una parte delle foto che avevo scelto per il portafoglio al gruppo FIAF, sono stata rassicurata della loro validità , con alcune perplessità sulla storia che volevo raccontare.
E poi, all'ultimo momento, ho deciso di stampare altre foto su un argomento completamente diverso. Perché non riesco a focalizzarmi su un solo tema, i miei interessi sono tanti! Alla fine, però, ho scelto quello che sento più vicino in questo periodo: il racconto di eventi, manifestazioni, storie che ho fotografato. Tra queste, la Colla castellera e il corteo per la Palestina a Lodi.
Inoltre, ho preparato un piccolo progetto su Ettore Archinti, un uomo importante per la storia di Lodi, e non solo, a cui tengo molto. Ho realizzato due cartelline distinte per i progetti, ciascuno accompagnato dalla relativa descrizione.
Il giorno prima della lettura, sono andata a curiosare nella sala della biblioteca. Un grande stanzone con tavoli su cui disporre le stampe: il palcoscenico per il giorno dopo.
6 ottobre - Sono fiera di me
Puntuale, mi sono presentata alla reception per la lettura dei portfolio. Davanti a me c’era proprio Sara Munari. Ci siamo salutate.
Ansia.
Ho disposto due dei miei progetti sul grande tavolo. Mi sono sentita come una ragazzina tornata a scuola. Ma, a differenza di allora, ora le parole escono, spesso troppe, tutte insieme. Non sempre a proposito.
Il colloquio con Sara Munari è stato estremamente illuminante. Mi ha ascoltata con attenzione, mi ha fatto domande su uno dei generi che amo di più: la fotografia documentaristica. I suoi consigli sono stati preziosi e mi hanno dato nuove idee per i progetti che ho in mente.
E sì, poi, con la mia consueta "faccia di tolla", le ho chiesto anche una dedica sul suo libro!
Renza Grossi
Conoscevo solo in parte Renza Grossi, ed è stata una piacevole sorpresa. Le ho presentato il mio progetto su Archinti, che forse in futuro diverrà una mostra, e lei mi ha suggerito una sequenza con impronta 'cinematografica' per la disposizione delle foto che ho trovato davvero affascinante e che adotterò sicuramente.
Dopo le letture, sono rimasta a curiosare tra i portfolio degli altri partecipanti. Ho visto progetti molto elaborati e altri più semplici, foto in vari formati, a colori e in bianco e nero. Ed è stato tutto estremamente interessante.
Il mio consiglio?
A chiunque abbia la capacità di raccontare una storia attraverso le proprie immagini, consiglio vivamente di iscriversi a una lettura portfolio. È un'esperienza coinvolgente, istruttiva e gratificante.
E, come ho detto a Sara e Renza, che ringrazio di cuore per il tempo che mi hanno dedicato, penso proprio che ripeterò l’esperienza, con più consapevolezza.
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©Lo Sguardo Di Giulia 2024
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