domenica 6 luglio 2025

Pride 2025 a Lodi: orgoglio e resistenza

🌈Pride 2025 a Lodi, orgoglio e resistenza

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Anche quest’anno, l’onda arcobaleno ha attraversato le strade italiane passando per Lodi, dove il 5 luglio si è tenuto un altro Pride carico di energia, coraggio e desiderio di cambiamento.
Ma se da un lato le parate ci ricordano che l’amore non si censura,
che viviamo un Paese laico, e che non si tratta solo di una "carnevalata" come ho sentito dire da qualcunə, dall’altro ci obbligano a guardare in faccia le resistenze e i rischi che, nel 2025, ancora minacciano i diritti della comunità LGBTIAQ+.

🌈Lodi 2025

Il 5 luglio, Lodi si è trasformata in un caleidoscopio di colori, emozioni e speranze. Le strade si sono animate di abbracci e bandiere arcobaleno che sventolavano fiere sotto il cielo estivo.
Ogni passo della parata era un battito del cuore collettivo di una comunità che continua a lottare per l'inclusione.
Tra i miei momenti più belli del Pride,
l’emozione di ritrovare vecchiə amicə e conoscerne di nuovə.

Spettacolari le Drag Queen arrivate da Piacenza, sorridenti, coinvolgenti e disponibili.
E, tra le persone in parata, è comparsa anche
la deejay La Pina, presente come tuttə noi per sostenere e vivere questo momento collettivo.
C’è stato anche un momento divertente: ho chiesto a un signore anziano, che stava osservando curioso la parata, se gli piacesse quello che vedeva. Mi ha risposto, con un sorriso un po’ stupito, che non sapeva bene di cosa si trattasse, ma che si stava divertendo. Piccoli scambi che raccontano
quanto può essere contagiosa la gioia, anche per chi non era lì per caso!

🌈Il timore della deriva autoritaria


Toccante il discorso finale della rappresentante di Lodi Arcobaleno: parole sentite, che
hanno messo in luce la crescente preoccupazione per i diritti delle minoranze, delle persone fragili e delle comunità LGBTQIA+, in un contesto internazionale segnato da guerre e derive autoritarie.
Ho visto tanto amore a questo Pride.
Tanta voglia di accogliere, di condividere, di stare insieme in un momento di spensieratezza, con un’energia collettiva che dà forza e speranza.


🌈l’Italia dei diritti negati


Mentre le piazze si colorano, le classifiche ci mettono in allarme: l’Italia è 35ª su 49 paesi europei per tutela dei diritti LGBTIAQ+ secondo ILGA-Europe. Siamo fanalino di coda in Europa occidentale.
Cosa manca? 
Una legge contro l’omolesbobitransfobia, il riconoscimento del matrimonio egualitario, adozioni garantite per tutte le famiglie, tutele reali per le persone transgender, un clima politico che smetta di soffiare sul fuoco dell’odio.


🌈2025, visibilità globale, ma sotto attacco


Dal 17 maggio all’8 giugno, Washington D.C.  ha ospitato il WorldPride 2025, celebrando il 50° anniversario del Pride nella capitale statunitense con il tema “The Fabric of Freedom”
 (Più informazioni sul sito gay.it)
Ma soprattutto negli Stati Uniti non sono mancati segnali preoccupanti: le politiche restrittive dell’amministrazione Trump hanno spinto paesi come Germania e Irlanda a emettere avvisi di viaggio per le persone LGBTIAQ+, e alcuni sponsor si sono ritirati.


🌈Repressione in Europa, il caso Ungheria


Cosa è successo al Pride di Budapest

Il 28 giugno 2025, Budapest ha visto la Marcia del Pride più grande della sua storia, con un’affluenza stimata tra 180.000 e 200.000 persone che hanno sfidato il divieto governativo e le restrizioni della polizia.


Il governo guidato da Viktor Orbán aveva imposto un divieto formale ai raduni per il Pride – sancito da una legge del marzo 2025 basata sulla cosiddetta 'protezione dei minori' – e aveva previsto sanzioni fino a circa 500 €. Inoltre, la polizia era stata autorizzata a utilizzare tecnologie di riconoscimento facciale per identificare chi dimostrava.

🌈La Reazione 


Nonostante la proibizione, un mix di cittadinə ungheresi, delegazioni estere, europarlamentari (oltre 70) e sindacə (incluso Gergely Karácsony) hanno partecipato alla parata per difendere diritti civili, libertà di espressione e diritto di riunione.
Ed è stato proprio Karácsony a classificare la marcia come evento municipale, cosi da eludere il divieto nazionale.
L’atmosfera è stata pacifica, bellissima e determinata, nonostante la presenza di militanti di estrema destra nelle vicinanze che hanno tentato di bloccare il corteo.



🌈Reazioni internazionali


Una coalizione di 17–20 Paesi UE ha criticato aspramente le leggi anti-LGBTQ+ ungheresi, definendole una violazione dei valori fondamentali dell'UE, e ha sollecitato azioni legali – incluse potenziali sanzioni – nei confronti di Budapest
.
L’UE sta valutando se le misure, in particolare il riconoscimento facciale in tempo reale durante il Pride, violino il Regolamento sull’IA (AI Act) e la protezione dei dati personali (GDPR); alcuni esperti definiscono queste pratiche 'fuori legge'.
Organizzazioni come Amnesty International e Human Rights Watch hanno denunciato il disegno di legge come un attacco frontale ai diritti umani e civili.

🌈A proposito della repressione al Budapest Pride 

"Nessuna multa ai 200mila partecipantə, Orban si arrende alla disobbedienza civile. Era un bluff, un tentativo di repressione politica orchestrato dal governo di Victor Orban e ispirato alla propaganda putiniana". Da Gay.it

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🌈Cosa ci resta? L’orgoglio, la presenza, la lotta

Il Pride non si esaurisce con una parata. È la memoria delle rivolte di chi ha alzato la voce dal 5 aprile 1972 a New York, in seguito all'ennesimo raid che 
fra il 27 e il 28 giugno 1969 vide la polizia di New York irrompere allo Stonewall Inn, uno dei bar gay più famosi della città, punto di riferimento per tutta la comunità LGBTIAQ+

🌈L’Italia ha bisogno di più leggi, di più cultura, di più sicurezza. Più apertura mentale e più informazione corretta!

🌈E il mondo ha bisogno di reti solidali che non si lascino intimidire dal ritorno dell’intolleranza.


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🌈Lo sportello di ascolto a Lodi

Anche se non sono riuscita a partecipare a tutte le iniziative del mese del Pride a Lodi, voglio dire grazie. Grazie a tuttə coloro che hanno organizzato con impegno, passione e coraggio. È stato bello sentire che qualcosa si muove, che ci siamo. Momenti così aiutano a costruire una città più accogliente, consapevole e pronta ad ascoltare.

In questa direzione va anche l’apertura, in piazza Broletto, dello sportello d’ascolto LGBTQIA+ di Lodi: attivo ogni primo sabato del mese, offre supporto psicologico, mediazione sociale, consulenze legali e orientamento al lavoro. Un presidio importante per chi ha bisogno di essere ascoltatə e accompagnatə, senza giudizi. Per contattare il team dello sportello, scrivi a lodi.arcobaleno@gmail.com oppure manda un messaggio privato sui profili Facebook o Instagram di Lodi Arcobaleno.

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Grazie infinite a
Paolo Zinzalari per aver immortalato me e Claudia Gallotta in un momento di felicità, e orgoglio 😀



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🌈A che punto è l'omofobia a Lodi

Immancabili, anche quest'anno, i commenti omofobi sui social lodigiani. Sono discorsi intolleranti di persone che ignorano quanto ci sia necessità di questo tipo di manifestazione, ora più che mai.




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🌈Gli anni scorsi

🌈Il Pride di Lodi (2024)

🌈Il Pride di Lodi (2023)

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