Gerda Taro, la fotografia come rivoluzione
Gerda Taro è una figura che ha lasciato un segno profondo nella storia del fotogiornalismo, soprattutto per il suo lavoro durante la Guerra Civile Spagnola. Nata Gerta Pohorylle a Stoccarda da genitori tedeschi nel 1911, era una giovane donna che già da subito si trovò a fronteggiare l’ombra del nazismo, essendo di origine ebraica polacca. Quando si trasferì a Parigi per sfuggire alle persecuzioni, trovò un nuovo inizio, e anche la sua vera identità , cambiando il suo nome in Gerda Taro.
L'incontro con Robert Capa
A Parigi, il destino la fece incontrare Robert Capa, e tra loro nacque non solo un amore appassionato, ma anche un sodalizio professionale straordinario. Insieme, affrontarono il rischio e l’adrenalina del fronte, documentando uno dei conflitti più drammatici del loro tempo. Ciò che rende Gerda speciale è il suo coraggio: non si limitava a osservare da lontano, ma si avvicinava al cuore della battaglia, determinata a raccontare la verità con la sua macchina fotografica.
Una vita intensa
Anche se per molto tempo molte delle sue fotografie furono attribuite a Capa, oggi il suo talento viene riconosciuto a pieno titolo. Gerda Taro è stata una pioniera del fotogiornalismo di guerra e una donna che ha vissuto intensamente, combattendo per quello in cui credeva e lasciando un’eredità che continua a ispirare.
Taro fu una delle prime fotoreporter di guerra, ha documentato coraggiosamente i momenti più intensi della guerra civile spagnola, soprattutto tra il 1936 e il 1937. I suoi lavori, spesso pubblicati su giornali progressisti come Ce Soir, si sono distinti per la loro intimità e vicinanza emotiva ai soggetti. Una delle sue immagini più celebri ritrae la controffensiva repubblicana nella battaglia di Brunete, dove fu l'unica fotografa a catturare il ritiro delle forze nazionaliste, dimostrando la sua straordinaria capacità di trovarsi in prima linea.
Gerda Taro morì a soli 26 anni, il 26 luglio 1937, durante la ritirata delle truppe repubblicane vicino Madrid durante la battaglia di Brunete quando un carro armato repubblicano la investì.
Il suo impatto nel mondo della fotografia è rimasto indelebile. Oggi alcune delle sue fotografie sono conservate in collezioni come quella dell'International Center of Photography (ICP) a New York, mentre città come Madrid e Parigi hanno onorato la sua memoria intitolandole strade.
La sua tomba a Parigi giace dimenticata nella zona del Père-Lachaise dedicata ai rivoluzionari e alla Resistenza, vicino al Mur des Federés.
Gerdaphoto è l'associazione culturale inaugurata a Roma il 27 giugno 2007 (il sito dell'associazione www.gerdaphoto.it non è più raggiungibile, purtroppo), dedicata al lavoro delle fotografe e allo studio della rappresentazione delle donne nella fotografia contemporanea. Un punto d’incontro e di scambio sulla fotografia, intesa come strumento di espressione artistica, di investigazione e di ricerca. La scelta di mettere al mondo questa associazione deriva in parte dalla vicinanza al lavoro di Gerda Taro e alla sua visione della fotografia come attivismo e impegno politico.
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Robert Capa © International Center of Photography 1937 |
Per approfondire:
Biografia: Gerda Taro. Una fotografa rivoluzionaria nella guerra civile spagnola Di Irme Schaber.
Romanzo: La ragazza con la Leica (Vincitore Premio Strega 2018)
La storia e la vita a fumetti Gerda Taro di Sara Vivan (2019)
Su RaiPlay: Sulle orme di Gerda Taro
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