L’arte urbana come dissenso: da Lodi a Santiago del Cile, passando per Bologna
In un tempo in cui le guerre sembrano riempire i telegiornali più della diplomazia, c’è chi sceglie un linguaggio alternativo: quello dei manifesti, delle immagini, delle parole scomode attaccate ai muri.
Lodi di Pace: manifesti che interrogano lo spazio pubblico
La rassegna è stata presentata presso la Cooperativa Famiglia Nuova con un intervento di Sara Manfredi e Flavia Tommasini, che hanno evidenziato il ruolo politico e culturale dell’arte nello spazio pubblico
I manifesti di CHEAP, in particolare quelli dell’iniziativa F*CK WAR, sono affissi in vari punti della città — via San Giacomo, via Sforza, via Piermarini, via Cavallotti, viale Milano — e continuano a dialogare silenziosamente con chi passa, con chi si ferma a leggere, con chi si sente interpellat*.
“F*CK WAR” come atto di diserzione simbolica
Il collettivo bolognese CHEAP lavora dal 2013 per trasformare il paesaggio urbano in spazio di riflessione critica. Con la call internazionale F*CK WAR, ha invitato artisti e artiste a produrre manifesti che sabotino l’estetica e la retorica bellica.
Non un semplice “no” alla guerra, ma un invito esplicito alla diserzione immaginativa, a costruire un altro linguaggio possibile.
Un legame con la storia: la Brigada Ramona Parra e il muralismo cileno
Guardando ai manifesti di CHEAP che punteggiano le vie di Lodi, non si può non pensare ai murales della Brigada Ramona Parra (BRP), collettivo muralista cileno nato nel 1968 all’interno del Partito Comunista. Questo era un modo per le giovani generazioni per manifestare, per far capire che erano ancora presenti le persone che lottavano per la liberazione malgrado la grave repressione. Anche la BRP usava (e usa tuttora) lo spazio pubblico per parlare al popolo, con immagini cariche di simboli: il pugno, la stella, il volto dei lavoratori e delle lavoratrici. Durante il governo di Allende e poi nella dura repressione sotto la dittatura di Pinochet, la BRP ha lasciato tracce visive di resistenza collettiva e speranza.
Lo spazio pubblico come campo di battaglia culturale
CHEAP e BRP, seppure distanti nel tempo e nei contesti, condividono una visione: l’arte non come decoro, ma come atto politico. L’uno con manifesti, l’altra con murales, entrambi i collettivi intervengono nello spazio urbano per riappropriarsene, per trasformarlo in luogo di conflitto culturale, di confronto, di immaginazione radicale. Che si tratti delle vie di Lodi, dei muri di Bologna o delle periferie di Santiago del Cile, l’arte urbana continua a sfidare l’indifferenza. I manifesti della campagna F*CK WAR e i murales della Brigada Ramona Parra non sono solo opere visive: sono gesti, sono parole gridate senza voce, sono testimonianze di una resistenza che continua a colorare i muri di significati.
Pittura come azione, pittura d'intervento, pittura d'agitazione, pittura d'emergenza!
Sorellanze
Un articolo a 4 mani e 2 teste, da un'idea di Emanuela Garibaldi💜
Fonti:
👉F*CK WAR L’arte del rifiuto della guerra
👉https://www.facebook.com/CHEAPfestival
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Lo Sguardo Di Giulia 2025
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