Testimoniare l’umanità ferita:
lo sguardo resistente di Samar Abu Elouf
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Trasformare il dolore in testimonianza
Samar, oltre ad essere una fotoreporter palestinese, è una donna che ha vissuto sulla propria pelle le conseguenze della guerra e ha scelto di trasformare il dolore in testimonianza. Autodidatta, ha cominciato a fotografare nel 2010 nella Striscia di Gaza, dove è nata e cresciuta. Ha scelto di documentare il quotidiano sotto assedio, di raccogliere frammenti di umanità tra le macerie, con particolare attenzione alle donne, a bambini e bambine, e alle conseguenze silenziose ma devastanti del conflitto.Dentro le storie
Le sue fotografie non cercano lo shock visivo, ma la verità profonda. Una verità che abita nei gesti semplici, negli sguardi smarriti, nella presenza tenace di chi sopravvive. Samar non guarda da lontano: è dentro le storie che racconta. E questo si sente, si vede, si percepisce in ogni scatto.Negli anni ha collaborato con testate internazionali come The New York Times, Reuters, Middle East Eye e Neue Zürcher Zeitung. È membro delle reti @womenphotograph e @MarieColvinNet, e nel 2024 ha partecipato alla prestigiosa Joop Swart Masterclass promossa da World Press Photo. Un riconoscimento che conferma la sua sensibilità, la qualità del suo sguardo, e il valore della sua testimonianza.
World Press Photo of the year 2025
Il 2025 ha consacrato il suo lavoro a livello mondiale. Con uno scatto intenso e struggente, che ritrae Mahmoud Ajjour, un bambino di nove anni che ha perso entrambe le braccia in un attacco aereo, Samar ha vinto il World Press Photo of the Year. L’immagine, realizzata per The New York Times, non mostra la violenza in sé, ma le sue conseguenze. Non urla, ma parla forte. È una fotografia che ti guarda negli occhi, che ti obbliga a restare, a non voltarti.Già nel 2024, aveva ricevuto il premio UNICEF Photo of the Year, condiviso con la fotografa israeliana Avishag Shaar-Yashuv. In quell’occasione, aveva ritratto Dareen e Kinan, fratelli palestinesi rimasti gli unici sopravvissuti della loro famiglia dopo un bombardamento. Un riconoscimento che ha il sapore di una speranza fragile: due sguardi, da due mondi nemici, che si incontrano nella fotografia per dire che l’umanità viene prima di tutto.
"Finché avrò voce e occhi"
Oggi Samar vive in esilio, a Doha. La sua casa a Gaza è stata distrutta, ma lei continua a raccontare. “Finché avrò voce e occhi per farlo”, ha detto in un’intervista. E proprio in questa determinazione io vedo una forza immensa. Il suo lavoro non è solo giornalismo: è un atto politico, una scelta morale, una dichiarazione d’amore verso chi resiste, verso chi merita di essere ricordato.
Un posto speciale nel mio cuore
Nel mio percorso di ricerca sullo sguardo femminile nella fotografia, Samar Abu Elouf occupa un posto speciale. Non solo per la potenza delle sue immagini, ma per l’esempio che rappresenta: una donna che non ha mai smesso di credere nel potere della verità, anche quando tutto intorno sembrava volerla soffocare.
كُنت ولا زلت أتمنى أن التقط الصورة التي تُوقف هذه الحرب
أن يتوقف القتل والموت والتجويع
ومازلت اتمناها
وإن لم توقف صورنا كل هذه المأساة وهذا الرعب ما هي أهمية الصورة
ما هي الصورة التي تتنطرون أن ترونها لتعرفوا ماذا يحدث داخل غزة
محمود جزء مما يحدث هناك للاطفال وحالات البتر الضخمة والمرعبة
" وقفوا الحرب بكفي "
بدنا اهلنا وحبايبنا يضلهم بخير
أن يتمكن إيهاب وجميع الزملاء والجرحى من السفر وتلقي العلاج.
بكفي اللي خسرناهم وفقدناهم
Samar
💔😭😭
"I always have, and still do, wish to capture the photo that would stop this war —
that would stop the killing, the death, the starvation.
And I still wish for it.
But if our photos can’t stop all this tragedy and horror, then what is the value of a photo?
What is the image you’re waiting to see in order to understand what’s happening inside Gaza?
Mahmoud is just a part of what’s happening there — to the children, the massive and terrifying amputations.
"Stop the war, enough is enough."
We want our families and loved ones to stay safe.
That Ihab, along with all the colleagues and the wounded, be able to travel and receive treatment.
We’ve already lost too many."
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Recente la terribile notizia della morte della giornalista 👉Fatima Hassouna tra le bombe israeliane di Gaza
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