La mostra fotografica alterata _ Altered Planet
Come mai una mostra fotografica "alterata"?
“Da quando ho scoperto che alcune fotografie possono diventare speciali, curiose, stranissime, dall'aspetto onirico e spesso irriconoscibili dopo essere state elaborate con il plugin "Little Planet" ho iniziato a creare mondi irreali in un gioco affascinante, che attrae le persone che osservano queste immagini elaborate, e che continua a stupire anche me.
I luoghi e i paesaggi appaiono in un mondo fantastico, concentrato su se stesso, in una sorta di abbraccio, avvolgendo chi è protagonista dell'immagine. I soggetti, e le immagini stesse, sembrano osservati attraverso una lente che focalizza tutto verso il centro accentuando la solitudine su un 'piccolo pianeta'. Oppure, al contrario, sembra esplodere verso l'esterno con linee che si allungano verso l'infinito, alterando la propria forma in modo surreale. Da qui nasce il titolo che la descrive: Altered Planet - Il pianeta alterato.”
La genesi della mostra
La mia amica Rita, che gestisce insieme al marito Carlo il Victory Bar di Lodi, mi ha contattata qualche tempo fa chiedendomi se fossi disposta a creare una serie di pannelli che avessero in comune questo tema che l'affascinava, e metterli in mostra sulla parete nella saletta delle esposizioni del loro locale, dopo aver visto alcuni dei post che avevo pubblicato sul mio account Instagram losguardodigiulia_fotografia
"E perché no!" ... (Questa è la mia tipica risposta, ad una proposta interessante 😄)
Grandi speranze
La recensione di Tatiana Gorla, Dott.ssa in Filosofia Estetica e critica d'arte indipendente:
Lo Sguardo Di Giulia
Altered Planet
Victory Bar Via Borgo Adda 96, Lodi
La mente di Giulia è un vero vulcano di idee e si direbbe in questa personale che le sue idee esplodano trasformandosi di volta in volta e assumendo una struttura circolare. Le immagini che lei ci propone infatti sono il risultato ottenuto rielaborando al computer foto da lei scattate che vengono ad assumere ogni volta la forma di un cerchio. Un mondo, un cosmo, un Universo personale, molto intrigante, affascinante. Si tratta di quattordici prospettive sulla Realtà, tutte da assaporare una ad una, riflettendo sul loro significato. Ne risulta una visione del nostro Pianeta alterata, modificata. Come, ad esempio, nei girasoli posti in cerchio, visti dal basso, a creare una fantasiosa corona di fiori. E’ poi la volta di un campo di mais, che allude a distese infinite nella loro ripetitività. Appare anche un giovane che sembra camminare in un deserto, nella sabbia, alla ricerca di altri mondi. Una specie di Piccolo Principe calato in un mondo personale, tutto suo. Come sua è l’atmosfera del ciclista che si avventura nella nebbia. Uomo e Natura, un connubio che non si può spezzare. Vedi in proposito l’acero di Isola Bella di Lodi. Ma Giulia è molto attratta anche dall’estero, nello specifico dalla Francia, visitata più volte nei suoi viaggi: ecco allora l’immagine dei tetti francesi, il paesaggio della Normandia, la solitudine azzurra della Bretagna. Ma, in ogni caso, è Lodi la città in cui vive e che esplora con la sua visione molto personale. Si pensi all’Isola Carolina, con i suoi alberi, che ispira divertimento, vista anche dalla parte del ristorante cinese. Non poteva mancare la Piazza di Lodi. Infine il porticato di Mantova, e la Galleria Diana appartenente alla Reggia di Venaria, questa volta in bianco e nero. Tutti luoghi dell’anima, rivisitati in un’atmosfera che Giulia stessa definisce onirica dove le dimensioni dei luoghi e delle persone sono modellate a piacimento dell’Artista. Il cerchio, inteso come figura geometrica, è sempre stato, fin dai tempi degli antichi, simbolo della perfezione; ora Giulia elabora immagini che mettono in piano questo canone di bellezza ed esplora il suo inconscio comprese le sue particolarità astraendone ricordi e visioni che solo la circolarità mette in evidenza, un punto focale nuovo, innovativo, a 360°, una realtà aumentata secondo le sue necessità. Come dicevo all’inizio, Giulia è un vulcano: questo significa che sicuramente qualcos’altro bolle in pentola. Rimaniamo dunque in attesa…
Tatiana Gorla
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