Chi, se non io
Avevo intercettato l’uscita di Tra ombre e luce. Donne e fotografia del Novecento di Monica Di Barbora qualche settimana fa, nei soliti giri tra newsletter e canali dedicati alla fotografia. Non potevo lasciarmelo sfuggire: un libro che parla di donne e fotografia nel Novecento è un tassello fondamentale per chi, come me, ama osservare il mondo attraverso gli sguardi femminili.
Quando Michela, la mia libraia di fiducia, mi ha scritto che era arrivato, sono passata subito a prenderlo. Quando mi ha vista entrare, mi ha sorriso e ha detto: “È proprio un bel libro. E chi, se non tu, poteva comprarlo?”.
In quella frase c’era già tutto: la conoscenza reciproca, l’affetto e quel filo invisibile che lega chi ama i libri e sa riconoscere i desideri dell’altrə.
Voce, aspirazioni, libertà e riconoscimento
Ho sfiorato la copertina in cui è raffigurata una donna con la Rolleiflex, lo sguardo concentrato e libero insieme. All’interno, poche fotografie, scelte con cura, quasi a scandire le tappe di un percorso più ampio: quello delle donne che, attraverso la fotografia, hanno trovato voce, aspirazioni, libertà e riconoscimento. Ogni immagine sembra dialogare con le parole, non illustrarle: è come se invitasse chi legge a vedere oltre.
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Lallie Charles, Bea Martin, Lallie Charles, Rita Martin, 1899, ©National Portrait Gallery London, Riproduzione riservata |
Un libro necessario
Già dalle prime righe dell’introduzione si percepisce la forza di questa pubblicazione.Quando l’autrice si interroga sul senso di scrivere una storia che parli solo delle fotografe, cita una domanda che chi si occupa della storia delle donne si è sentita rivolgere almeno una volta:
“Ti immagini se qualcunə scrivesse un libro Uomini e fotografia? Che senso avrebbe?” E' vero, non avrebbe alcun senso. Peccato che sia stato fatto per secoli. Omettendo ogni riferimento al genere, dando quindi per scontato che chi si occupa di fotografia sia stato sempre maschio. Questa è la ragione per cui questo libro è necessario.
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Christina Broom, Suffragettes in Hyde Park on Women's Sunday, 21 giugno 1908, ©London Museum, Riproduzione riservata |
Tracce cancellate
Questo volume è frutto di un grandissimo lavoro di ricerca, un’indagine tra archivi noti e meno noti, dove spesso il lavoro fotografico femminile — ritenuto “minore” o semplicemente più scomodo da conservare — è andato perduto. Negativi considerati ingombranti, materiali scartati, documenti mai catalogati: tante tracce cancellate. Ancora più difficile, scrive Di Barbora, è stato ricostruire il lavoro di produzione fotografica femminile, troppo spesso relegato ai margini. Tutte queste difficoltà però non hanno comunque impedito che siano numerosissimi i riferimenti a pubblicazioni, saggi e cataloghi di mostre sia del passato che contemporanee.
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Hengameh Golestan, Untitled (Witness'79 series), marzo 1979, Teheran, ©Hengameh Golestan, Courtesy Archaeology of the Final Decade Riproduzione riservata |
Un lavoro prezioso
Il pregio più grande di questo libro è la capacità di restituire visibilità a fotografe totalmente sconosciute, raccontandone non solo il processo creativo ma anche il contesto in cui operavano: dalla fine dell’Ottocento con le prime cianografie, fino al reportage, alle pellicole Kodachrome, alla documentazione scientifica, alla street photography, senza dimenticare il ruolo fondamentale delle photo editor, delle galleriste, delle curatrici e delle restauratrici della fotografia. Un lavoro silenzioso e prezioso, quello di chi conserva, cataloga, ricompone, restituendo al presente le immagini e le storie che rischiavano di scomparire.In queste pagine si intrecciano sguardi, epoche e destini. Ogni nome evocato diventa un invito a cercare, a scoprire, a rileggere la storia dell’immagine con occhi nuovi. Tra ombre e luce è una pubblicazione preziosa, che vale assolutamente il prezzo di copertina. Forse anche di più.
Tra ombre e luce. Donne e fotografia nel Novecento
di Monica Di Barbora
Collana Storia delle donne e di genere n.19
Collana della Società Italiana delle Storiche
Viella Editrice, 2025
👉Scheda del libro su Viella Editrice
In copertina: Eva Besnyö con una Rolleiflex sulla spiaggia del Mar Baltico, 1932.
Foto di John Fernhout. © Eva Besnyö / Maria Austria Instituut.
Le immagini interne a questo articolo sono pubblicate per gentile concessione di Viella Editrice.



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