domenica 15 dicembre 2024

Lodi 30: La strategia eco-sostenibile 

Lodi 30: La strategia eco-sostenibile

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Lodi 30

Lodi conferma il proprio impegno per una mobilità più sicura e sostenibile attraverso le nuove Zone 30, aree urbane dove il limite di velocità sarà ridotto a 30 km/h (le arterie che delimitano queste aree, invece, mantengono il limite di 50 km/h).

Le Zone 30 non rappresentano solo una misura tecnica, ma anche un invito a vivere la città in modo diverso. Riducendo la velocità, migliora la sicurezza per chi si sposta in bicicletta e a piedi, si abbassano le emissioni inquinanti dei mezzi a motore e si rendono le strade più vivibili

Come ha spiegato l’assessore all’Ambiente e Mobilità Sostenibile Stefano Caserini: «l’implementazione sarà graduale per dare il tempo a tutti i cittadini di Lodi di abituarsi al cambio di abitudini. Dopo Bologna, anche a Lodi cerchiamo di fare la nostra parte per ridurre il dramma della violenza stradale in tutto il Paese»*

Più sicurezza 

L'iniziativa si inserisce in un panorama europeo che vede sempre più città adottare soluzioni simili per ridurre gli incidenti e migliorare la qualità della vita urbana. 

Il 'Codice della strage' 

Da un lato, il Comune di Lodi ha approvato un’ordinanza che istituisce 22 nuove Zone 30 dall’altro, il nuovo Codice della Strada approvato il 20/11/2024 a livello nazionale rischia di ridurre le possibilità per i comuni di adottare soluzioni innovative per la sicurezza e la sostenibilità stradale.

Soprannominato 'Codice della Strage', il nuovo codice stradale è stato approvato dal Senato malgrado molte associazioni, fondazioni dei familiari delle vittime della strada e  singole persone ne abbiamo chiesto la modifica con appelli e azioni digitali

Il decreto prevede, tra le altre cose, un aumento dei limiti di velocità in alcuni contesti e restrizioni alla creazione di nuove piste ciclabili, Zone 30 e ZTL.. 

Questo approccio del governo contrasta con le raccomandazioni europee e con il Piano Nazionale di Sicurezza Stradale 2030, che punta a dimezzare le vittime della strada. Le Zone 30, in particolare, si sono dimostrate efficaci nella riduzione degli incidenti gravi. 


Un esempio virtuoso 

L’assemblea dell'associazione FIAB Lodi del 14 dicembre si è tenuta in un momento di grande rilevanza per la mobilità urbana. La collaborazione tra FIAB Lodi, il Comune e il gruppo PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) ha permesso di concretizzare proprio il progetto delle Zone 30 offrendo un modello replicabile anche in altre città italiane. 

Durante l’assemblea di FIAB Lodi, oltre che presentare le prossime iniziative, si è ribadita l'importanza di partecipare attivamente, invitando la cittadinanza a segnalare problemi relativi alla viabilità ciclistica tramite email a info@fiablodi.it. Queste segnalazioni sono fondamentali per migliorare le infrastrutture esistenti e progettare interventi futuri che rispondano alle esigenze della comunità. 

Lodi più sicura e vivibile 

Sono ottimista. Le Zone 30 rappresentano un’opportunità per migliorare la sicurezza stradale e un invito a ripensare il modo in cui viviamo la città.

Grazie a scelte coraggiose e al contributo della comunità, Lodi dimostra che un cambiamento positivo è possibile, anche in un contesto normativo complesso. 


*(fonte: Il Cittadino di Lodi)

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L'articolo del 2023:

Obiettivo città 30 

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No comment

Come faccio solitamente, rispetto agli argomenti 'sensibili', pubblicherò qui i commenti a questo articolo scritti sui social. Alcune persone dimostrano di non aver neanche letto l'articolo fino in fondo, oltre a non aver capito l'importanza di queste iniziative, altre rispondono con saggezza...

















Una fonte 

C'è anche chi, con supponenza provocatoria chiede direttamente a me, taggandomi (credendo forse di mettermi in difficoltà?) dei dati precisi riguardo una fonte che dimostri che la riduzione di velocità incida sull'inquinamento, ignorando che è sufficiente fare una semplice ricerca in rete per trovare tutte le fonti necessarie: proprio su questo argomento consiglio da leggere l'articolo esplicativo su Sapereambiente.



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Lo Sguardo Di Giulia 2024

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