domenica 23 giugno 2024

Pride 2024 a Lodi: Celebrazione e Lotta per i Diritti LGBTQ+ | LoSguardoDiGiulia

Pride 2024 a Lodi: 

Celebrazione e Lotta per i Diritti LGBTQ+

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Per il secondo anno consecutivo ho avuto il piacere di documentare la parata del Pride di Lodi 2024 che ha visto una partecipazione entusiasta, concludendo il Pride Month con una vibrante manifestazione a sostegno dei diritti LGBTQ+ e della lotta per la parità, la visibilità e il diritto di vivere apertamente senza paura di discriminazione o violenza.

Balli, canti, incontri, abbracci e pura gioia per contrastare l'astio che ciclicamente riversato su chi ha il diritto di essere sé stessə e che, giustamente, non si nasconde più.

Stanch3 di ricevere odio 

"Avete già le unioni civili" (G.Meloni)."In Vaticano c’è aria di frociaggine"-"non è facile aiutare questa corrente" (Papa Bergoglio)."L’Omofobia è inventata, spacciano numeri, casi e fatti che non esistono" (S.Pillon)."Gay vittime di aberrazioni della natura"  L. Lepore e M. Bastoni (Lega)."Il sesso tra uomini è contro natura. Le teorie riparative possono funzionare"  G.Cerrelli (Lega).

Questo è il clima che si respira in Italia, che evidenzia quanto sia necessario affermare i diritti di tutt3, anche attraverso manifestazioni pubbliche, 'provocatorie' e vistose.

A Lodi 


Dopo la diffusione delle foto che ho scattato a questo Pride, raccolte in un reel pubblicato sui social, ho ricevuto sostegno e molti complimenti, ma

mi sembra giusto però farti conoscere a che punto è la mentalità di alcune persone che lo hanno visto su facebook.


Purtroppo l'intolleranza esiste ovunque, ho osservato con i miei occhi, durante la parata, un signore che uscendo da un oratorio ha alzato le braccia con un gesto di disgusto rivolto alle persone che stavano manifestando.



Storia del Pride

Il Pride ha le sue radici nei moti di Stonewall del 1969 a New York City. Questi furono una serie di proteste spontanee contro la brutalità della polizia, iniziati quando le forze dell'ordine fecero un'incursione al bar Stonewall Inn, frequentato da persone LGBTQ+. Questo evento è considerato il catalizzatore del movimento moderno per i diritti LGBTQ+. 

Il primo Pride ufficiale fu organizzato nel 1970, un anno dopo i moti di Stonewall, per commemorare l'anniversario dell'evento. Da allora, le marce del Pride si sono diffuse in tutto il mondo, crescendo in numero e partecipazione.

Diritti e Uguaglianza

Il Pride è anche una piattaforma per richiedere uguaglianza e diritti, affrontando questioni come la discriminazione sul lavoro, i diritti matrimoniali, e la protezione legale contro la violenza. Promuove la solidarietà all'interno della comunità LGBTQ+ e con i loro alleat3, sottolineando l'importanza del supporto reciproco nella lotta per i diritti umani.

Le marce del Pride non sono solo eventi festosi, ma anche potenti dichiarazioni per l'uguaglianza dei diritti LGBTQ+, affrontando temi come la discriminazione sul lavoro e i diritti matrimoniali. 

In questa occasione si organizzano festival, conferenze, e altre attività culturali durante il mese del Pride. 

Ogni anno, molti eventi del Pride adottano temi specifici per affrontare questioni contemporanee rilevanti per la comunità LGBTQ+, come la salute mentale, la lotta contro l'HIV/AIDS, o i diritti dei transgender. 

A Lodi, per esempio, la comunità si è focalizzata sull' accessibilità per le persone con disabilità, visibili e invisibili, e neurodivergenti.

Impatto Globale

Il Pride non è limitato ai paesi occidentali. Celebrazioni e marce del Pride si tengono in tutto il mondo, sebbene in alcune nazioni dove l'omosessualità è criminalizzata, questi eventi possano essere più rischiosi e ha contribuito in modo significativo all'inclusione e al riconoscimento dei diritti LGBTQ+ a livello globale, influenzando leggi e politiche sociali. 

Il Pride è molto più di una celebrazione; è una potente espressione di lotta per i diritti civili e la visibilità. Continuerà ad evolversi come simbolo di progresso e inclusione per la comunità LGBTQ+ in tutto il mondo.

Il Pride si è diffuso globalmente, diventando un simbolo di resistenza e inclusione per le persone LGBTQ+ in tutto il mondo, anche in paesi con leggi repressive.

Negli ultimi anni, in diversi paesi, ci sono state azioni legislative e decisioni politiche specifiche che hanno limitato i diritti della comunità LGBTQ+.



Negli Stati Uniti: 

Restrizioni sull'accesso alle cure mediche per persone transgender,  e diversi stati hanno introdotto leggi che limitano o proibiscono l'accesso alle terapie di affermazione di genere per minorenni. Stati come l'Arkansas e il Texas hanno approvato leggi che vietano ai medici di fornire trattamenti come la terapia ormonale a giovani transgender. 

Alcuni stati, come il Tennessee e il Florida, hanno introdotto leggi che impediscono ad atleti transgender di partecipare a competizioni sportive in squadre che corrispondono alla loro identità di genere. 


Leggi come la "Don't Say Gay" in Florida limitano la discussione delle questioni LGBTQ+ nelle scuole, in particolare per i bambini e bambine più piccole, restringendo l'educazione su temi legati all'orientamento sessuale e all'identità di genere.

In Europa:

Polonia. Zone LGBT-free. Diverse città e regioni in Polonia si sono dichiarate 'libere dall'ideologia LGBT', un atto simbolico che ha portato a discriminazioni e restrizioni per la comunità LGBTQ+.

Ungheria. Legge anti-LGBTQ+. Il governo ungherese ha approvato una legge che proibisce la 'promozione' dell'omosessualità e della riassegnazione di genere tra minori. Questa legge limita fortemente la rappresentazione e la discussione di questi temi nelle scuole, nei media e nella pubblicità.

In Asia e Africa:

Indonesia. Rafforzamento delle leggi sulla 'moralità'. L'Indonesia ha introdotto restrizioni che penalizzano la comunità LGBTQ+ sotto il pretesto di mantenere la moralità pubblica.


Ghana. 
È stata presentata una proposta di legge che, se approvata, criminalizzerebbe l'attivismo LGBTQ+ e imporrebbe severe pene per coloro che ne promuovono o sostengono i diritti.

In molti Paesi, i contenuti LGBTQ+ vengono censurati o limitati su piattaforme online. In alcune regioni, le leggi che criminalizzano le relazioni omosessuali sono state rafforzate o mantenute, contribuendo a un ambiente ostile per la comunità LGBTQ+.

Questi esempi illustrano come, in diverse parti del mondo, la legislazione e le politiche attuali stiano limitando i diritti e la libertà delle persone LGBTQ+.

In Italia, la situazione dei diritti della comunità LGBTQ+ ha visto alcuni sviluppi preoccupanti negli ultimi anni, anche se non sono state approvate leggi direttamente restrittive come in altri paesi. Ecco una panoramica delle principali questioni e controversie recenti:


Legge contro l'omotransfobia (DDL Zan)

Il Disegno di Legge Zan, che mirava a contrastare la discriminazione e la violenza basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere, è stato bloccato in Senato nel 2021.
Questo disegno di legge avrebbe ampliato le protezioni legali contro la discriminazione, includendo le persone LGBTQ+. Il blocco è stato visto da molti come un freno ai progressi sui diritti civili per la comunità LGBTQ+ in Italia.

Dichiarazioni e azioni di figure politiche

Retorica anti-LGBTQ+: Alcuni politici di rilievo hanno fatto dichiarazioni o preso posizioni che possono essere interpretate come ostili alla comunità LGBTQ+.
Ad esempio, esponenti di partiti come la Lega e Fratelli d'Italia hanno espresso opinioni contro le adozioni da parte di coppie omosessuali e contro le famiglie omogenitoriali.

Diritti delle famiglie omogenitoriali

In diverse città, c'è stata resistenza o blocchi burocratici contro la registrazione di figl3 delle coppie omosessuali. In alcuni casi, bambini e bambine di coppie dello stesso sesso non possono essere registrate come figl3 di entrambi, complicando il riconoscimento legale delle famiglie omogenitoriali.

Censura e discriminazione sociale

Media e scuola: Ci sono stati episodi in cui i contenuti LGBTQ+ sono stati censurati o limitati nei media e nelle scuole. Ad esempio, in alcuni casi, le discussioni sull'omosessualità e sull'identità di genere sono state evitate o trattate in modo limitato nelle scuole, spesso a causa della pressione sociale o politica.

Accesso alle cure per persone transgender

Barriere burocratiche: Le persone transgender in Italia affrontano ancora barriere significative nell'accesso alle cure mediche di affermazione di genere, inclusi ritardi nei percorsi burocratici e nella disponibilità dei trattamenti.

Pressioni sull'associazionismo LGBTQ+

Controversie sui Pride e sugli eventi pubblici**: Alcuni eventi LGBTQ+, come i Pride, hanno affrontato critiche o tentativi di limitazione. Ad esempio, in alcune località, ci sono stati sforzi per impedire o limitare lo svolgimento di manifestazioni pubbliche LGBTQ+.

Matrimonio e unioni civili

Assenza del matrimonio egualitario: Sebbene l'Italia riconosca le unioni civili per coppie dello stesso sesso, il matrimonio egualitario non è ancora legalmente riconosciuto, lasciando le coppie LGBTQ+ con meno diritti rispetto alle coppie eterosessuali sposate.

La situazione dei diritti LGBTQ+ in Italia è caratterizzata da progressi lenti e contrastati. Anche se non ci sono state nuove leggi che riducono esplicitamente i diritti LGBTQ+, l'inerzia legislativa e le resistenze politiche e sociali rappresentano ostacoli significativi al raggiungimento della piena uguaglianza e protezione per la comunità LGBTQ+.


Manifesto politico Pride Lodi 2024: 

Il futuro è intersezionale e Queer

"Viviamo in un momento storico in cui i diritti faticosamente acquisiti vengono messi in discussione e in cui vengono minate le prospettive di tutela future. Portiamo come esempi, sapendo di non essere esaustiv* le famiglie omogenitoriali, gli attacchi alla comunità trans, l’invisibilizzazione di moltissime identità, tra cui quella asessuale, non binaria e lesbica. 
In un momento in cui l'articolo 3 della nostra costituzione, che sancisce l’uguaglianza di tuttu i cittadinu viene tradito e vi è una ondata sempre maggiore di intolleranza, ostracismo e violenza, anche istituzionale, verso chiunque non rientri nella norma cis-etero-patriarcale. In uno stato che non ha né una legge contro omolesbobitrasfobia, né contro la terapia di conversione, che limita l’accesso ai percorsi di affermazione di genere, governati ancora dalle norme binarie e dalla disponibilità economica del singolo; che rende reato il dissenso e limita la libertà di stampa, che strumentalizza la lotta transfemminista, facendo diventare le donne e le persone queer, oggetto del capitale politico della destra.

 

Davanti ad una società sempre più diseguale in termini di accesso alla salute, allo studio, alle professioni, nella quale l’ascensore sociale è bloccato da anni, Lodi Arcobaleno propone una città che riconosca e che rispetti i diritti e le individualità di tuttu, che sia pronta al dialogo e all’ascolto. Per questo siamo particolarmente orgoglios3 che al nostro gruppo informale, si siano unite tante associazioni e realtà che quotidianamente lavorano per i diritti della persona, che portano istanze femministe, del lavoro, dell’accoglienza, nella consapevolezza che, se la lotta non è intersezionale allora non è lotta. Chiediamo una città che sia di tuttu, vogliamo rivendicare lo spazio che quotidianamente viene negato alle persone queer, alle persone razializzate e alle persone con disabilità e a tutte le persone appartenenti a gruppi oppressi. 

Vogliamo il totale superamento del binarismo di genere, una legge che tuteli il diritto all’ aborto in una totale ottica di autodeterminazione, e il superamento della 194, che di fatto favorisce l’accesso ai pro-vita nei consultori, vogliamo che la lotta queer e femminista non venga strumentalizzata, né dalla Meloni, né tanto meno dal governo di Israele, che attraverso il rainbow-washing, si dipinge come governo liberale e democratico per ripulire la propria immagine dal genocidio attuato verso il popolo palestinese.

Oggi vogliamo sfilare ed esporci per far riemergere la nostra esistenza, per sfidare la norma che ci vuole chius3 nel privato, ci mostriamo con coraggio e orgoglio per essere vist3 per rispondere all’invisibilizzazione e alla negazione a cui quotidianamente dobbiamo far fronte. 

Non dobbiamo venire inclus3, siamo già qua e ci stiamo riappropriando di uno spazio cittadino che spetta anche a noi di diritto.

E’ particolarmente importante l’attenzione e la vicinanza che l’Amministrazione di Lodi sta avendo nei confronti del percorso di Lodi Arcobaleno e delle organizzazioni che camminano con noi, all’Assessora Minojetti e al Sindaco Furegato chiediamo di farsi carico e sostenerci in questo percorso, di muoversi per vie parallele e accompagnarci verso un futuro di resistenza in cui l’esistenza di tuttu venga vista, riconosciuta e tutelata: persone razializzate, con disabilità, Lesbiche, Gay, Bisessuali persone transgender, Queer, Intersex, Asessuali, non binarie, gender non conforming.

Sempre più la nostra città deve diventare un luogo di incontro, di dialogo, di riconoscimento e di rispetto dei diritti di tutt3 e delle diversità di ognun3.
Questo è lo spazio che con il percorso culturale e con la gioia di questa Parata stiamo cercando di aprire insieme. 
Grazie a chi ha reso possibile questa parata. 

Ringraziamenti al Comune di Lodi, RUMOROSS*, Chart, Coop, CGIL LODI. 
Grazie a chi ci ha sostenuto, spesso anche mettendoci a disposizione spazi e risorse: Circolo del porro, Libreria Sommaruga, Progetto pretesto, Psicopolis, Associazione culturale Adelante, Noesi, Parteciparco, Argine, Il Pellicano, Lo Sguardo Di Giulia, Toponomastica femminile, SNOQ Lodi (Se Non Ora, Quando?). Accogliendo quello che l’anno scorso ci è stato comunicato abbiamo provato a rendere questa parata più accessibile, ma anche quest’anno ci impegneremo perché la parata possa essere sempre più accessibile per le persone con disabilità, visibili e invisibili, e neurodivergenti, siamo qui anche per ascoltare le proposte di ognuno di voi, vi invitiamo a darci più punti di riflessione possibile, di modo che questo spazio possa davvero essere di tuttu e per tuttu"


Gli incontri al Pride

GRAZIE! Perché queste iniziative mi permettono di conoscere e fotografare persone interessanti e fare nuove, entusiasmanti esperienze, ma anche di incontrare amicizie virtuali, per esempio ho ritrovato e abbracciato Claudia

Claudia Gallotta

Danila Baldo 

Alice Vergnaghi

Monica Giovanetti

Manuela Minojetti e Roberta Vallacchi

 *** 

“L’omofobia e la transfobia violano la dignità umana, ledono il principio di eguaglianza e comprimono la libertà e gli affetti delle persone.”  
Sergio Mattarella 


🌈Il Pride a Lodi, l'anno scorso (2023)👈


©Lo Sguardo Di Giulia 2024

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