Gisèle Freund tra Fotografia e icone letterarie
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Gisèle Freund è nata nel 1908 a Schöneberg in una famiglia di origini ebraiche. La sua carriera è iniziata in modo singolare e ha segnato il mondo della fotografia con ritratti che ancora oggi sono considerati opere d'arte senza tempo.
L'inizio di un viaggio fotografico
Freund si è avvicinata alla fotografia durante i suoi studi universitari. La sua tesi di laurea, intitolata 'La fotografia del XIX secolo in Francia', analizzava l'emergere delle immagini fotografiche e il loro impatto crescente nella società dell'epoca. La tesi, pubblicata molti anni dopo come 'Fotografia e società' (Einaudi, 1976; riproposta nella PBE nel 2007), riflette la sua precoce intuizione sull'importanza della fotografia come mezzo di comunicazione.
Per pochi franchi
Per celebrare la sua laurea, il padre le regalò una Leica, che divenne il suo strumento di lavoro e di passione. La prima fotografia significativa che scattò, venduta per pochi franchi alla stampa locale, fu quella di una ragazza morta trovata nella Senna. Questo evento segnò l'inizio della sua carriera professionale. Gisèle Freund si trasferì a Parigi all’avvento del nazismo, nel 1933, dove iniziò a frequentare gli ambienti letterari e a dedicarsi alla fotografia.
"Con una Leica che il padre le aveva regalato alla fine del liceo aveva ripreso le ultime manifestazioni di opposizione in Germania, prima che diventassero impossibili. Aveva anche fotografato le atroci violenze naziste sui suoi compagni e quando fuggì in treno verso la Francia aveva con sé questi inediti, importanti documenti di denuncia" Da L'indice
Ritratti di icone letterarie
Durante la sua carriera, Freund immortalò molti dei volti più noti del suo tempo, tra cui Simone de Beauvoir, Marguerite Yourcenar, Colette, Jean Cocteau e James Joyce. Tuttavia, uno dei momenti più significativi della sua carriera avvenne nel 1939, quando riuscì a fotografare Virginia Woolf.
Virginia Woolf: Un ritratto straordinario
Freund descrisse Virginia Woolf con parole piene di ammirazione: "Fragile, luminosa, era l’incarnazione stessa della sua prosa. Aveva cinquantotto anni. […] Quel viso, come illuminato da una luce interiore, rifletteva una sensibilità da visionaria unita a una grande sincerità. Da tutta la persona di questa donna riservatissima emanava un’aura ammaliante”.
"Le mie vittime"
Gisèle Freund era nota per riferirsi affettuosamente ai suoi soggetti come "le mie vittime". Cercava di catturare l'essenza delle persone che fotografava, spesso suscitando reazioni contrastanti. Alcuni scrittori francesi, infatti, non apprezzavano i loro ritratti, sostenendo che avrebbero preferito essere fotografati vent'anni prima.
L'Eredità di Gisèle Freund
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| 📷 Di Hans Puttnies |
L'opera di Gisèle Freund continua a influenzare la fotografia contemporanea e a ispirare le nuove generazioni. La sua capacità di catturare non solo l'immagine, ma anche l'anima delle persone, la rende una figura iconica nella storia della fotografia.
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Fonti
Gisèle Freund - Interview mit der grossen Fotografin (1993)
Immagini Esclusive di Virginia Woolf
Virginia Woolf devant la fresque de Vanessa Bell, Londres
Virginia Woolf avec son chien, Londres
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