sabato 31 agosto 2024

Helen Levitt, osservatrice silenziosa della vita quotidiana

Helen Levitt, osservatrice silenziosa della vita quotidiana

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Helen Levitt non è stata solo una fotografa ma anche un'artista che ha saputo trasformare le strade di New York in una "tela" di vita autentica. Nata il 31 agosto 1913 a Brooklyn, Levitt ha scoperto la sua passione per la fotografia fin da giovane, durante gli anni dell'adolescenza. In quei primi anni, nessuna persona avrebbe potuto immaginare che quella giovane ragazza di Brooklyn avrebbe rivoluzionato il modo in cui vediamo la vita urbana, catturandola con uno sguardo che era al contempo delicato e profondamente umano.


Osservatrice della vita quotidiana

Levitt è diventata famosa per la sua capacità di documentare la vita quotidiana nei quartieri di New York, con particolare attenzione a quelli di Harlem, del Lower East Side e del Bronx. Le sue fotografie non erano semplici immagini, ma racconti visivi di intimità autentica. Le strade di New York, con i loro marciapiedi affollati e i cortili rumorosi, diventavano attraverso il suo obiettivo uno spazio dove  bambini e bambine giocavano spensierate, le persone chiacchieravano, e la vita scorreva, con tutte le sue sfumature.

Helen Levitt fu profondamente influenzata dal fotografo Walker Evans, noto per il suo lavoro documentaristico durante la Grande Depressione. Levitt e Evans divennero amici, e lui la incoraggiò a perseguire la sua passione per la fotografia. Fu proprio a casa di Evans che Levitt vide per la prima volta il lavoro di Henri Cartier-Bresson, che avrebbe avuto un impatto decisivo sulla sua carriera Ispirata dalla sua capacità di catturare l'essenza del momento, Levitt decise di seguire quella stessa strada, armata della sua inseparabile Leica 35mm. Con quella macchina fotografica, piccola e discreta, Levitt poteva muoversi senza essere notata, cogliendo l'immediatezza e la spontaneità della vita urbana con una naturalezza disarmante.

Arte oltre la fotografia

Negli anni '40, la creatività di Helen Levitt trovò nuovi sbocchi nel mondo del cinema. In collaborazione con artisti come James Agee e Janice Loeb, Levitt si cimentò nella regia di cortometraggi documentaristici. I suoi lavori più celebri sono 'In the Street' (1948) e 'The quiet one' (1948), film che esplorano la vita, offrendo un ulteriore sguardo sulla realtà che tanto l'affascinava.

Il riconoscimento del suo talento non tardò ad arrivare. Nel 1943, il prestigioso Museum of Modern Art (MoMA) di New York le dedicò una mostra personale, un onore raro per una fotografa, proprio in quanto donna, per quell'epoca. Anche se la sua carriera ha avuto alti e bassi, Levitt non ha mai abbandonato la sua arte. Negli anni '60, fece un ritorno trionfale alla fotografia, esplorando il mondo del colore. Anche le sue immagini a colori ricevettero grandi apprezzamenti, tanto che il MoMA le dedicò un'altra mostra nel 1974.

Un'eredità che vive nel tempo

Helen Levitt è stata una maestra nel catturare l'anima delle città. Le sue fotografie non erano semplici rappresentazioni della realtà, ma vere e proprie finestre sull'essenza della vita urbana. Non cercava di abbellire la realtà, ma la mostrava così com'era, con la bellezza che risiede nelle piccole cose, nei gesti quotidiani, nelle risate di bambini e bambine, nelle conversazioni tra vicini di casa. La sua eredità continua a vivere, ispirando nuove generazioni di fotografi e fotografe ricordandoci che anche nei luoghi più comuni si nasconde un mondo di meraviglia, basta saperlo guardare con occhi attenti e cuore aperto. 

Nonostante la sua fama, Levitt era notoriamente riservata. Concedeva raramente interviste e non amava parlare della sua vita personale. Questo ha contribuito a creare un'aura di mistero attorno alla sua figura, lasciando che fossero le sue fotografie a parlare per lei.

Un libro fondamentale: 'A Way of Seeing', pubblicato nel 1965, è una delle raccolte più celebri di Helen Levitt. È un'opera che combina le sue fotografie con testi di James Agee, offrendo una visione profonda e poetica della vita nelle strade di New York. Il libro è diventato un punto di riferimento per chiunque studi la fotografia di strada e la documentaristica.

Helen Levitt muore il 29 marzo 2009, ma le sue immagini rimangono, un testamento duraturo della sua capacità di vedere e di farci vedere il mondo in modo nuovo.

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